2019

Roma, Di Francesco: «Mi sento responsabile, ma non mi dimetto»

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L’allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, è stato intervistato per commentare la clamorosa sconfitta per 7-1 contro la Fiorentina 

Nel post-partita della sfida di Coppa Italia contro la Fiorentina, match terminato per 7-1 per i Viola, l’allenatore dei giallorossi, Di Francesco, si è presentato ai microfoni di Sky Sport e quelli di Roma Tv per commentare la clamorosa sconfitta. Ecco cos’ha risposto riguardo al suo possibile esonero: «Sono amareggiato, ma non mi dimetto. Sono deluso dalla squadra, basta alibi. Così non va. Sto facendo molte riflessioni amare sono amareggiato. Cos’è successo? Credo che ogni commento sia superfluo, in generale, a livello tecnico e tattico. C’è solo da chiedere scusa, per la nostra prestazione e per la nostra partita. In primis mi ci metto io avanti a tutti: tutti quelli che erano qui a vederci, a quelli che erano a casa. Non ci possiamo permettere queste figure. Ci siamo messi noi durante la gara, con determinati comportamenti, ad aiutare questa pessima prestazione sotto tutti i punti di vista. Cos’ho pensato dopo la partita? Voglio fare delle valutazioni a freddo, ora è difficile. Il mio stato d’animo sicuramente non è dei migliori, come potete immaginare. Le valutazioni si faranno in queste ore, ed io farò le mie.C’è solo da chiedere scusa alla nostra gente e ai tanti tifosi che sono venuti. Faccio fatica a dare spiegazioni in generale, è stata una gara gestita malissimo sotto tutti i punti di vista e al di sotto delle nostre aspettative. Sono il primo a chiedere scusa per una prestazione vergognosa sotto tanti aspetti».

«Perché questa situazione? Ne parlavamo qualche partita fa col sorriso, parlavamo di una squadra guarita. Ma ci perdiamo con tanta facilità, è un aspetto mentale. Possiamo fare tutti i discorsi tattici, ma in primis ci metto la testa, lo ribadisco, di non uscire dalla partita in momenti di difficoltà e non disunirsi quando le cose vanno male. Si perde e si vince insieme, si prendono gli schiaffi insieme, e questa è la sensazione più brutta che viene fuori da questa gara. Se mi sento il responsabile? Io sono il primo, adesso parlare di me è come sparare contro la croce rossa, siamo qua a trovare alibi che lasciano il tempo che trovano, solo chi le vive può capire certe cose. Io certamente mi sento responsabile, delle domande te le fai, ma quando la squadra è rinata ero sempre allenatore. A volte fai fatica a darti proprio risposte definitive, quando pensi di essere guarito siamo ancora malati. La sensazione è questa, poi determinate valutazioni non devo farle io ma sono altri a farle. Il Milan? E’ la fortuna del calcio, potersi rifare. Deve esserci una reazione, ma allo stesso tempo parlare dopo una certa partita è faticoso. Non è il caso, perché a caldo si direbbero tante cose non giuste e le valutazioni vengono di pancia e non dalla testa

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