Roma-De Rossi, un addio che fa male a tutti. I motivi della separazione - Calcio News 24
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2019

Roma-De Rossi, un addio che fa male a tutti. I motivi della separazione

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de rossi roma

In conferenza il centrocampista ha fatto intendere come i pareri tra lui e la società fossero discordanti. Continuerà a giocare

Due anni fa, nel giorno del suo addio al calcio, Francesco Totti parlò del Tempo. Ammise che dopo 25 anni quell’entità si presentò sulla sua spalla per bussargli, e fargli capire che era arrivato il tempo di smettere. Quel tempo che, negli ultimi due anni, sembrava essersi messo un po’ in disparte fino a stamattina, quando la Roma ha comunicato la separazione di De Rossi tramite Twitter. Sì, perché stamattina, quel tempo ha bussato sulla spalla di De Rossi ma anche su quella di tutto l’ambiente capitolino. Una notizia di quelle che nessun tifoso giallorosso vorrebbe sentire.

Esplicativa la sua conferenza stampa di oggi, in cui ha ammesso senza timore come la decisione sia stata presa in toto dalla società. «Se nessuno ti chiama per un anno o per 10 mesi per ipotizzare un eventuale contratto la direzione è quella». Non è mancata neanche una frecciatina al presidente Pallotta: «Le distanze a volte creano incomprensioni di questo genere e spero che la società migliori in questo perché sono un tifoso della Roma. La società decide chi gioca, l’allenatore decide chi vuole, non posso pretendere diversamente». Fienga gli ha immediatamente promesso un ruolo in società, l’attuale Capitano ha gentilmente declinato. La voglia di calcare i campi da gioco è ancora elevata, nonostante i fastidi fisici che ormai lo tormentano da tempo. E sono proprio questi ad aver indirizzato la società verso la separazione. Solo 17 le presenze stagionali a fronte di uno stipendio ancora alto. L’idea della dirigenza è ormai chiara da anni: si segue la linea dello “svecchiamento” e dell’alleggerimento dell’ingaggio.

Ancora un’incognita la squadra in cui andrà, ma la cosa certa è che il suo pensiero tornerà spesso e volentieri alla sua Roma. Perché, come rimarcato da lui stesso, Daniele è prima un tifoso. Un tifoso che ha avuto la fortuna di dedicare una una carriera alla sua squadra del cuore.

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