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Roma-De Rossi: adesso lo Special è lui. O forse è il nuovo De Zerbi

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Tutto sull’impatto di Daniele De Rossi sulla panchina della Roma dopo il travolgente 4-0 al Brighton di De Zerbi

«Da quando è arrivato sulla panchina della Roma De Rossi non ha sbagliato una mossa: ha “usato” l’attenzione e la libertà di chi sa cosa prendere da un’altra gestione per esprimere al meglio la propria»: il parere è di Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport, unico quotidiano sportivo che oggi ha aperto in prima pagina con la prestazione dei giallorossi, coniando il titolo «Sbrighton», come onomatopea per esprimere questo concetto: «La Roma, la Lupa, ha realmente sbranato il Brighton riuscendo ad approfittare dei suoi tanti errori difensivi e lasciandogli pochissimo spazio d’offesa: due reti nel primo tempo e altrettante nel secondo confermano una superiorità tecnica e atletica impressionante».
Su La Gazzetta dello Sport, Stefano Agresti è andato oltre il 4-0, andando a elencare tutti i meriti della nuova gestione e non sono assolutamente pochi in relazione a quel che si stava vedendo prima: «La Roma di De Rossi sembra uscita da un sogno. Per un po’ ha fatto risultati, ora gioca pure bene. Benissimo, contro il Brighton: non solo quattro gol ma anche aggressività, equilibrio, spettacolo. Divertimento allo stato puro, in certi momenti. Può sembrare stucchevole continuare a confrontare questa squadra con quella di Mourinho, però il paragone è inevitabile se si considera quanto e come sia cambiato il mondo giallorosso in un tempo così breve, appena una cinquantina di giorni. La differenza rispetto al passato è addirittura impressionante, la riassumiamo in cinque punti essenziali: 1) la Roma gioca meglio; 2) la Roma gioca un calcio più offensivo; 3) i risultati sono nettamente migliorati, in campionato si è passati da 1,45 a 2,57 punti in media a partita; 4) la squadra fa discutere per quanto combina in campo, non per le polemiche interne e per quelle verso l’esterno; 5) sarà anche merito della buona sorte, ma tutti gli infortunati d’incanto sono guariti e perfino Dybala, delle cui condizioni fisiche Mou si lamentava in continuazione, ora non salta una partita».

Riassume il tutto il tutto il titolo in prima pagina del capitolino Il Messaggero: «De Rossi è Special, Roma da impazzire». DDR fa anche di più, come scrive Alessandro Angeloni, la sua è una doppia sostituzione perché oltre al predecessore adesso anche lo sconfitto di ieri sarà meno evocato come il tecnico più innovativo della nuova gestione: «Roberto De Zerbi sarà pure un genio, ma la sua squadra è piena di assenze, molto giovane e tecnicamente molto modesta, specie nei suoi difensori, oltre che, più in generale, nel modo di difendere di squadra, molto leggero; Daniele De Rossi non ha fatto altro che far valere la qualità del suo gruppo sempre più acceso da quando c’è lui in panchina. La Roma è troppo più avanti – tecnicamente e fisicamente – rispetto agli inglesi e in questo momento è baciata da una magia contagiosa, percepita a pieno da calciatori e tifosi, che anche stavolta hanno riempito l’Olimpico. Il Brighton, che torna al suo vecchio 4-2-3-1, per coraggio mostrato e per alcune occasioni avute tra i piedi (e nella testa di Welbeck), forse meritava di segnare almeno un gol per non rendere una formalità la sfida di ritorno. Ma la Roma, che ha rinunciato alla difesa a tre, schierando i quattro dietro, è riuscita a fare tutto meglio, dal primo all’ultimo minuto. Meglio nel modo di difendere, meglio nello sfruttare le occasioni, meglio nella precisione delle giocate. Così si spiega il roboante 4-0, che porta la Roma a un passo dai quarti di finale. Con il piccolo allievo, De Rossi, superiore in questa sfida all’amico e maestro De Zerbi: i due alla fine si abbracciano, ma la festa la fa solo Daniele».

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