2015
Roma, Conti: «Liverpool il rimpianto di 60 anni»
Il responsabile del settore giovanile giallorosso compie oggi 60 anni
Tanti auguri a Bruno Conti. Il responsabile del settore giovanile della Roma compie oggi 60 anni, e La Gazzetta dello Sport lo ha celebrato con un’intervista esclusiva, in cui Conti ripercorre la sua vita calcistica, da giocatore giallorosso. Si inizia chiedendo come sono stati questi primi 60 anni: «Unici. Con un sogno, il mio. Da piccolo d’inverno giocavo a calcio e d’estate a baseball. Adoravo Alfredo Lauri, un lanciatore del Nettuno. Al Santa Monica mi volevano. Ma il calcio mi ha permesso di rendere felice mio padre, tifosissimo giallorosso. Una gioia. Proprio come mia moglie Laura».
I TECNICI – Conti continua e parla dei suoi tecnici, ovvero Simoni, Liedholm, Eriksson, Radice e Bianchi, spiegando cosa prenderebbe da ciascuno: «Dal Barone tutto: la cultura del lavoro, i rapporti e il dialogo. Di Radice il carattere incredibile. Eriksson era garbato, timido, anche se con lui ho avuto qualche problemino. Di Bianchi niente per tanti motivi. E Simoni mi ha valorizzato: stupendo, un padre di famiglia».
I RIMPIANTI – Inevitabile non parlare di alcuni rimpianti: «La Nazionale è già gioia, vincere un Mondiale con una persona come Pertini fu fantastico. Il Liverpool una mazzata incredibile, il rimpianto di 60 anni».
PRESIDENTI E CAPITANI – Conti prosegue parlando di Anzalone, Viola, Ciarrapico e i Sensi, tutti presidenti giallorossi: «I miei presidenti, ma Ciarrapico lo tolgo. Anzalone mi aprì la carriera con il cuore in mano. Poi il grandissimo Dino Viola, indimenticabile. Al di là dei rapporti avuti con i Sensi». Infine, sui capitani: chi è il più umano tra Di Bartolomei, Giannini e Totti? «Monumenti ed esempi di amore, ma quello che ho visto fare a Totti fuori dal campo non lo ha fatto nessuno. Ago era un leader, ci metteva la faccia. Come il Principe. Ma Checco è speciale, un fenomeno».