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Roma, la Champions League è d’obbligo: oltre 100 milioni di cessioni in caso di mancata qualificazione
La Roma di Di Francesco sarà costretta ad arrivare almeno quarta in campionato. In caso contrario, serviranno cessioni per oltre 100 milioni
Non è stata una prima parte di stagione semplice per la Roma di Di Francesco. Dopo la semifinale di Champions League dell’anno scorso, le aspettative erano alte e il sesto posto attuale non rispetta assolutamente gli obiettivi della società. I giallorossi sono tuttavia ancora in corsa per tutti gli obiettivi, con il quarto posto distante, per demeriti anche di Lazio e Milan, solo due punti. In più ci sono Champions League e Coppa Italia, con la squadra di Di Francesco chiamata a grandi prestazioni contro Porto ed Entella. Anche perché la situazione in vista dell’anno prossimo, in caso di mancata qualificazione al massimo torneo europeo, non sarebbe rosea.
Con il business plan approvato a settembre scorso, in caso di esclusione dai primi quattro posti del campionato, la Roma sarebbe costretta a più di 100 milioni di ricavi dalle cessioni tra luglio prossimo e giugno 2020. Una cifra esorbitante che di certo non farà contenti i tifosi, ancora scossi dalle trattative estive che hanno portato via dei pilastri come Nainggolan e Strootman e il super portiere Alisson. Per fortuna il bilancio di quest’anno dovrebbe essere a posto grazie all’addio dell’olandese e del brasiliano, ceduti a luglio e agosto e a bilancio quest’anno. Ma un’esclusione dalla Champions League rischierebbe di far tornare la squadra da punto a capo, con il “progetto” sempre più al di là dal compimento.