2017
Roma, Cengiz Ünder e il rischio di non fare le cose semplici
Alla scoperta del talento turco acquistato dalla Roma di Monchi: ecco Cengiz Ünder
Tredici milioni e mezzo ed una percentuale del 20% sull’eventuale futura rivendita: è quanto ha versato la Roma nelle casse del Basaksehir di Istanbul per battere la concorrenza internazionale e garantirsi le prestazioni di Cengiz Ünder, talento turco classe ’97, fresco ventenne esploso nell’ultima edizione della Super Lig turca con sette reti e cinque assist a referto, rispettivamente nove e sette se consideriamo il complesso della sua stagione. Prestazioni che non sono sfuggite ad un attento osservatore di giovani prospetti quale è il nuovo direttore sportivo giallorosso Monchi: offerta irrinunciabile e colpo messo a segno, con buona pace di chi lo ha subito bollato come il perfetto successore di Walter Sabatini e delle sue proverbiali plusvalenze.
Cengiz Ünder: il rischio
Ma chi è davvero tale Cengiz Ünder? Un oggetto misterioso? Un personaggio di un film fantascientifico? Il biglietto da visita del ds spagnolo è una carta tutta da vivere: sostanzialmente un jolly dalla collocazione tattica in divenire, può agire da esterno di centrocampo o da mina vagante di un classico tridente offensivo. Quello che colpisce di questo giovanissimo calciatore turco è la fiducia nelle sue giocate: raramente intraprende la via più scontata, quella semplice per intenderci, ma rischia la giocata senza temere il giudizio di chi sta gli intorno, dai compagni agli addetti ai lavori fino ad allenatore, dirigenti e chi più ne ha ne metta. Coraggioso, ecco l’aggettivo che più gli si addice: per intenderci si potrebbe percorrere un parallelo con la prima annata di Gerson in giallorosso. Il brasiliano vanta quantomeno pari talento rispetto al turco, ma – negli sprazzi di campo concessi da Luciano Spalletti – ha lasciato intravedere poco o nulla del suo repertorio: faccia impaurita, terrore di commettere il più banale degli errori. Quello che, nel calcio italiano, ti spedisce dritto alla porta d’uscita. Probabile che nessuno lo abbia tranquillizzato a dovere: la sensazione forte è quella che con Cengiz Ünder non ce ne sarà bisogno.
Il repertorio di Cengiz Ünder
Si dice di lui che ami padroneggiare il pallone con il suo piede naturale, quello mancino, ma guardando i colpi che affida al suo destro non si direbbe: questa ambivalenza lo rende difficilmente leggibile per gli avversari. Nel suo incedere pare sempre rientrare sul piede forte, ma poi sa colpire con quello opposto, anche da media distanza: la fiducia nell’uso di entrambi i piedi è alla base del rischio che si descriveva in precedenza. Cengiz Ünder non fa le cose semplici perché sente di poter andare oltre, di avere i mezzi per farlo: poco importa dove, in quale campionato, contro chi. Siamo ovviamente ancora a livello sensoriale, assurdo raccontare altro, ma sarà cruciale trovargli una zona di campo che ne esalti le caratteristiche: la scelta da centrare riguarda sostanzialmente la distanza a cui tenerlo dalla porta avversaria. La rete – sua prima con la maglia della Roma – rifilata ieri al Tottenham in amichevole descriverebbe un buon fiuto del gol, la tecnica di base palesata nella stagione vissuta con la maglia del Basaksehir consiglierebbe di lasciarlo libero di svariare e cercarsi le latitudini che più desidera.
Cengiz Ünder nella Roma di Eusebio Di Francesco
Toccherà proprio al nuovo tecnico della Roma Eusebio Di Francesco attingere a piene mani dal suo organico e sfruttare a pieno anche il talento di questo giovane calciatore turco: l’eventuale approdo di Mahrez – o comunque di un profilo che possa sostituire a pieno la pesante partenza di Mohamed Salah – completerà il tridente titolare con Edin Dzeko ed uno tra Diego Perotti e Stephan El Shaarawy. Il centrocampo a tre che l’impianto tattico dell’ex allenatore del Sassuolo (4-3-3) impone ne penalizza l’eventuale impiego in mediana: ci si potrebbe lavorare, senza dubbio si è chiamati a farlo su un profilo così giovane quale è quello di Cengiz Ünder, ma al momento – in un utilizzo da centrocampista – apparirebbe più a fuoco da esterno che da mezzala. Lavoro per Di Francesco: il talentino classe ’97 non sarà certamente un inamovibile negli equilibri iniziali, ma una stagione ricca di appuntamenti quale sarà quella della Roma gli riserverà senz’altro diverse chance di affermazione. Ed è lì che la sua personalità dovrà imporsi, a braccetto con le scelte dell’allenatore: non ripercorrere un Gerson Anno Uno (bis), ma trovare modo e coraggio di vivere questo rischio.
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