2009

Roma, Burdisso: “Ogni vittoria qui è speciale”

Pubblicato

su

L’uomo dei grandi classici. L’uomo che in campo non sorride mai. L’uomo che Bombonera-Meazza-Olimpico è Ã?«roba miaÃ?». In altre parole, Nicolas Burdisso. Una delle immagini più belle del derby appena vinto è quella che vede il Bandito saltare sopra Pizarro, sguardo verso la Curva Sud e sorriso al cielo.

Una scena da romanisti veri: il Pek lo è già  da qualche anno, Nicolas da meno tempo ma gli sono bastati 14 mesi qui per innamorarsi di questa città , di questa squadra, di questa maglia. Per chi non ci crede, basta leggere queste parole: Ã?«Ogni vittoria ha sempre un sapore speciale, ma l’allegria e l’amore che ci sono a Roma non le ho mai visteÃ?».

Burdisso parla così in patria, a Olè, e si confessa subito dopo il fischio finale di Morganti. Racconta Ã?«la meravigliosa vittoriaÃ?» del derby, si emoziona nel pensare a una città  che quando vince Ã?«è come un vulcanoÃ?» e rivolge lo sguardo al futuro, che poi è già  presente: Ã?«Dobbiamo continuare a fare puntiÃ?». Olè gli dedica un ampio spazio e lo definisce “il miglior difensore della Roma”. Parla di tutti i derby giocati dal Bandito, reduce da anni di stracittadine milanesi, ma che, soprattutto, ancora prima veniva da otto anni di Boca Juniors. A detta di molti, il “Surperclasico”, il derby di Buenos Aires, è uno dei pochi (insieme all’Old Firm di Glasgow) a essere più “caliente” di quello di Roma. Boca contro River, roba da uomini duri, proprio come lui che, infatti, è andato in gol anche in una di queste supersfide. Anche se era solo un’amichevole, se mai può essere definita tale.

Con la maglia dell’Inter ne ha giocati sei, a Roma la metà  facendo bottino pieno grazie ai gol di Marco Cassetti, Marco Borriello e Mirko Vucinic. Ã?«E’ vero – conferma ancora Nicolas – e io ho un ottimo ricordo di tutte le partite che ho fatto. Però devo ammettere che quella di domenica è stata speciale, anche perchè ci ha permesso di conquistare tre punti importanti in classificaÃ?». Una classifica che non vede ancora un dominatore assoluto: Ã?«No, siamo ancora tutti lì perchè quest’anno tutte le grandi squadre stanno faticando. Noi, ed è inutile nasconderlo, siamo partiti male, ma questo trionfo (dice proprio così, ndr) ci dà  ancora tutte le possibilità  per recuperare. Il problema, adesso, è non fermarci e non smettere di fare puntiÃ?».

Fiorentina e Juve, due partite Ã?«molto difficiliÃ?» poi Burdisso, per qualche giorno, smetterà  di dedicarsi alla Roma e penserà  all’Argentina. Anche in questo caso, l’uomo dei grandi classici è chiamato ad affrontare una sfida speciale, quella contro il Brasile. La partita è in programma il 17 novembre in Qatar: potere (o tristezza) del calcio moderno dominato dagli sponsor: Ã?«Sarà  strano giocare in un luogo così, lontani dal Sudamerica – ha ammesso Nicolas – ma l’importante è far parte di una partita così importante. Anche se è un’amichevole per noi sarà  fondamentale fare bene per continuare a capire cosa vuole il ct Batista Ã?». Una cosa è sicura: l’uomo dei grandi classici è un punto fermo della Seleccion, così come lo è nella Roma. Da quando ha messo piede nella Capitale la sua carriera ha cambiato marcia e Burdisso lo sa. Lo sente. Lo vive. Per questo, in patria, dalle colonne di un giornale di casa sua non può non dire che Ã?«ogni derby è speciale ma questo ha qualcosa in piùÃ?».

Fonte | C.Zucchelli – Il Romanista

Exit mobile version