2016
Roma, Bruno Peres: «Napoli? Temibile anche senza Milik»
Bruno Peres, esterno della Roma, è intervenuto ai microfoni in vista del match con il Napoli, valido per l’ottava giornata di Serie A
Bruno Peres, esterno della Roma, ha parlato ai microfoni del match del San Paolo di sabato 15 Ottobre con il Napoli: «Sappiamo quanto sia difficile giocare in quello stadio, contro una squadra così forte. Dobbiamo lavorare tanto e cercare di fare del nostro meglio. Sarà una gara dura, ma vogliamo vincere. Quali sono le squadre più forti del campionato? La Juventus, poi c’è il Napoli ed infine noi. Queste sono le squadre partite meglio. Sarri dice che i bianconeri hanno già vinto? Io credo di no, il campionato è ancora aperto. Siamo solo all’inizio, dobbiamo continuare a lavorare la stagione finisce solo all’ultima partita. Il Napoli senza Milik? E’ una perdita dura, è molto forte, però hanno un sistema di gioco un po’ diverso e sono temibili anche senza il polacco. Chi toglierei al Napoli? Nessuno, se levi uno quello che entra è altrettanto forte. Quanto si vede la mano di Sarri? E’ un ottimo allenatore e sta facendo un ottimo lavoro. I suoi calciatori sanno esattamente quello che vuole. Se la sconfitta con l’Atalanta può influire sugli azzurri? Sì, dopo una sconfitta si vogliono subito i tre punti. Per noi è positivo perché cercheranno di sbilanciarsi e noi possiamo colpirli in contropiede» ha spiegato l’ex Torino ai microfoni dell’As Roma Match Program.
BRUNO PERES CONTINUA – «Il match con l’Inter? Credo che il nostro spirito sia stato diverso. Abbiamo giocato con l’atteggiamento giusto. E’ questa la vera Roma. Però dobbiamo fare ancora meglio, sappiamo che è necessario lavorare di più. Se contro i nerazzurri è stata la mia miglior prestazione? Credo di sì… Ho fatto un assist ed ho aiutato i miei compagni. Sono contento. La prima vittoria in trasferta? E’ sempre complicato giocare fuori casa, ma noi siamo la Roma e la Roma deve vincere tutte le partite. Non è facile, ma dobbiamo provarci. Se mi aspettavo di giocare così tanto? Sinceramente non lo immaginavo. Però per me è stato importante, mi sono già abituato ai miei compagni ed ho preso confidenza con il modulo del mister. Pian piano posso diventare più continuo. Quanto peserà giocare ogni tre giorni? E’ complicato, non si mai tempo di recuperare. A volte siamo stanchi, arriva qualche affaticamento muscolare, però quando scendi in campo tutto passa in secondo piano e bisogna cercare la vittoria. In quale ruolo mi sento più a mio agio? Su entrambe le fasce. Non cambia molto. La verità è che un po’ alla volta le cose vengono da sé».