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Roma, Belotti: «Questo è il posto giusto per me» – VIDEO
Roma, le prime parole di Belotti da giallorosso: «La mia priorità era Roma, perché so di aver trovato un progetto importante»
Andrea Belotti ha parlato nella conferenza stampa di presentazione del suo passaggio alla Roma. Di seguito le sue parole.
ROMA – «Ho passato un’estate un po’ strana, perché a livello di mercato in generale è iniziato tardi rispetto al solito. CI sono stati tanti giocatori rimasti svincolati a lungo tempo. La mia priorità era Roma perché so di aver trovato un progetto importanti con una squadra e una società con grandi ambizioni. Era di quello che avevo bisogno. Non cercavo un contratto che mi tutelasse, ma una situazione sportiva adatta a me e la Roma era la miglior opportunità. Non sono stato nemmeno lì a pensarci. Essendo anche una squadra, Abraham è uno stimolo in più per migliorarmi».
CONDIZIONE – «E’ stata un’estate particolare. Quando ho visto che la situazione stava andando in avanti ho preso un preparatore atletico per allenarmi perché sapevo che i pre campionati erano cominciati. Sapendo di arrivare dopo dovevo farmi trovare subito pronto, infatti ho giocato anche solo per 10 minuti una partita. Fisicamente sto bene, ma ci vorrà tempo per affinare i meccanismi di squadra. Sono a disposizione».
OBIETTIVI – «E’ un campionato un po’ strano. Per chi non va al Mondiale sarà un’opportunità per rimettersi in condizione perché poi da gennaio a giugno ci saranno tante partite. Io penso che l’obiettivo per la Roma sia vincere partita per partita. Quella deve essere la cosa principale. Dal primo giorno che sono qui ho percepito la voglia di vincere che c’è anche in allenamento. Questo è un messaggio che deve passar sempre: la Roma può vincere tutte le partite. Poi dove arriveremo lo vedremo alla fine».
TRATTATIVA – «A luglio un primo contatto, un interesse con il direttore. Allo stesso tempo il parco attaccanti della Roma era pieno e non si poteva fare. L’ultima settimana abbiamo avuto un’altra chiamata per capire se potevamo aspettare 72 ore e io ho dato subito la disponibilità. Dopo queste 72 ore il direttore ha chiamato e in 2-3 giorni si è fatto tutto. La festa Conference l’ho vista e si è vista l’unione tra la Roma e la sua gente».
ABRAHAM E DYBALA – «La convivenza con Abraham la vivo più come un’obiettivo per crescere. Mi stimola a fare sempre di più. Con Paulo ci siamo rivisti ed è stato bello ritrovarlo. Siamo andati via insieme da Palermo, eravamo entrambi a Torino ma in squadre opposte e poi ci siamo ritrovati qui. A Palermo eravamo due ragazzini, ora abbiamo raggiunto un livello di maturità che è balzata agli occhi di tutti e due».
STADIO – «Una sensazione magica. E’ stato bello vivere tutto quello che è successo, perché ero lì che aspettavo e sentivo i tifosi che mi cercavano. E’ stato come percepire l’affetto della gente sulla pelle. Non mi aspettavo un tutto esaurito del genere, è stato bellissimo. L’atmosfera, il mio ingresso, l’inno prima della gara: è stato come vivere un sogno. Sarebbe stato perfetto con il mio gol, ma lo ricorderò per sempre».