Franco Baldini ha rilasciato un’interessante intervista per i colleghi del Corriere dello Sport.
Il nuovo dirigente della Roma ha esordito parlando delle parole rilasciate dall’amministratore delegato Claudio Fenucci, in merito al rinnovo contrattuale di Daniele De Rossi: “Un amministratore delegato può parlare solo di prospettive legate ai numeri – ha dichiarato Baldini – . E lì Fenucci si è correttamente fermato. Non è da lui che possiamo sentir parlare di sogni da coltivare. Ho sentito invece speculazioni assurde, come se avesse dichiarato che la Roma non ha una lira, che non terremo De Rossi e che il progetto non esiste. I provvedimenti nei confronti di Osvaldo? Luis Enrique è un hombre vertical. Lui è convinto che il gruppo si crea nel rispetto e nella dedizione al lavoro. vale per tutti, dai calciatori ai magazzinieri. I giocatori sono viziati dall’ambiente, vivono in un mondo dove diecimila persone ti vezzeggiano. Sbagli, un pacca sulla spalla e passa tutto. Cosa mi entusiasma di Luis Enrique? Il calcio che vuole proporre e l’uomo. La dedizione e la passione. Tutto. Lui ha sempre in testa uno scopo didattico, non c’è mai in lui una convenienza del fare o del non fare. Questo lo percepiscono anche i giocatori. I risultati? Verranno anche quelli e sarà  una grande festa. L’arrivo dei cinesi? Non so nulla, ma so che gli americani non hanno preso la Roma per speculare. Lo capirebbe anche uno sprovveduto che comprare la Roma, a partire dalla situazione in cui era, non è certo un business. Sono uomini di successo, tutti di origine italiana, che cercano in questa avventura una gratificazione personale. In quest’ottica, ben vengano altri soggetti da coinvolgere per arrivare prima a certi progetti. Il contratto di De Rossi? Se ne parla troppo e dobbiamo imparare a tacere. Ti dico solo che, sia come calciatore, ma soprattutto come persona, lui è il tipo di cui abbiamo bisogno. Parliamo di un giocatore appetito da tutto il mondo e che aveva solo sei mesi di contratto. Un uomo intelligente all’apice della carriera, tentato da mille prospettive, non solo economiche, tutte legittime. Questa è la difficoltà .“