2018

Rocchi: «Nessun arbitro può fare a meno della VAR»

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Il numero uno dei fischietti italiani, intervistato da La Repubblica, parla dell’utilità della VAR, della sua linea d’intervento e delle tensioni nei derby di Roma.

L’arbitro fiorentino Gianluca Rocchi, unico italiano a dirigere gare del Mondiale Russia 2018, ha espresso il suo parare sulla VAR in un’intervista rilasciata a La Repubblica.

Rocchi spiega l’utilità del Video Assistant Referee:«Non c’è arbitro che possa essere contrario. Se c’è la tecnologia può ripararti un errore», soffermandosi su come possa alleggerire la pressione arbitrale in un match:«Dalla cabina VAR puoi togliere o aggiungere pressione all’arbitro. Nei raduni diciamo sempre: il VAR non deve essere amico dell’arbitro, se gli vuoi bene rischi inconsciamente di non volergli far fare una figuraccia e non correggi un errore che potrebbe salvargli la partita». L’arbitro, inoltre, specifica che la VAR deve essere utilizzata con moderazione:«Ma la VAR non è la moviola: deve riparare il chiaro errore, non infilarsi in situazioni discutibili»

DERBY DI ROMA. Il direttore di gara fiorentino rivela che ha arbitrato quattro derby di Roma passando le notti insonni «ho fatto quattro derby di Roma senza dormire tre notti», mentre dice di essersi goduti gli ultimi due proprio grazie al VAR che gli ha consentito di alleggerire la tensione, trasmettendogli maggior tranquillità.

IL VERO PROBLEMA. In particolare Rocchi sottolinea che il vero problema è la linea di intervento:«Tutti ci lasciamo le penne, in quanto a volte sei troppo interventista, altre troppo poco. Da Var puoi creare una tensione all’arbitro o puoi levargliela. Ma nella cabina sei solo, con un assistente ed e’ difficile capire il momento»

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