2020
Rocchi: «Anche io avevo dubbi sul VAR. Vi spiego il mio nuovo ruolo…»
Gianluca Rocchi ha parlato sulla Gazzetta dello Sport del nuovo ruolo che l’AIA gli ha affidato. Queste le sue parole
Gianluca Rocchi ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport del nuovo ruolo che l’AIA gli ha affidato. Queste le parole dell’ex direttore di gara.
NUOVO RUOLO – «Ho iniziato a pensare a quello che avrei fatto dalla notte dopo la mia ultima partita. Cercavo un modo per trasferire qualcosa dal mondo del calcio a quello degli arbitri attraverso la comunicazione, perché credo che sia- mo un po’ carenti da questo punto di vista. Ne ho parlato con Rizzoli e con il presidente federale Gravina. L’Aia è stata d’accordo nel “prestarmi” alla Federcalcio: io rimango un arbitro ma abbiamo deciso di rendere il ruolo esterno per avere più terzietà (il suo ruolo è federale, ma continua ad essere espressione dell’Aia, ndr)».
UFFICIO RECLAMI – «L’ufficio reclami sarebbe triste. La mia idea è capire ad esempio su un episodio su cui la commissione ha deciso una linea di intervento se questa trova o meno riscontro nelle squadre. Quando un episodio lo spieghi per come è nato, per come lo hai vissuto e sofferto, con trasparenza, tutti ti accettano con più facilità. Se lo lasci nel dubbio chiunque può dire la sua e tutti possono avere ragione o torto».
ESEMPI – «Mostro un calcio di rigore e i portieri o i difensori, che magari sono quelli che fanno fallo, lo vedono in un modo e gli attaccanti in un altro. O sui fuorigioco, chiedo ai difensori di spiegarmi perché ritengono una giocata volontaria. O ancora, tutti concordano sul fatto che serva severità sui gravi falli di gioco, cioè quelli da rosso che mettono a rischio la salute».
ANDARE AL VAR – «Quando un arbitro deve andare al VAR? La risposta sarebbe facilissima leggendo il protocollo: quando c’è un “chiaro ed evidente errore”. Ma in queste quattro parole c’è tutta la difficoltà che un Var può trovare nel suggerire una review perché è talmente soggettivo il “chiaro ed evidente errore”… Certamente, e questo è ciò che deve fare una commissione e dobbiamo cercare di fare tutti insieme, più rendiamo chiara e semplice la casistica e più sarà facile per gli arbitri e gli stessi calciatori ritrovarsi al suo interno».
VAR – «In un Roma Napoli avevo Aureliano, che veniva dalla B, che mi corresse e fece bene. L’arbitro deve capire che il Var è fondamentale: se ti viene corretto un errore dovrai lavorare per non ripeterlo ma non l’avrai commesso. Se vieni via da un campo sapendo di averlo commesso è sempre una sofferenza».
ROCCHI E IL VAR – «Sì avevo dei dubbi. E mi sono passati tutti dopo qualche settimana: andai a fare un Roma-La- zio. Capitò un episodio e grazie al Var riuscii a cambiarlo: quella sera pensai a quanto fondamentale fosse quello strumento. Avevo fatto una gran bella partita, un anno prima ne sarei uscito a pezzi… »
GLI ARBITRI A PARLARE IN PUBBLICO – «Vorrei creare un appuntamento fisso, non so in che cadenza ancora. In Bundesliga usano Twitter: è un’idea positiva, per noi sarà fondamentale avere la sala Var a Coverciano e mi auguro arrivi il prima possibile: sarà una location fondamentale dove lavorare tutti insieme e dove rispondere ai quesiti».