2013

Road to Brazil: la cura Capello, le lacrime di Pjanic e la parabola discendente del Paraguay

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Manca poco per scrivere la definitiva geografia del prossimo Mondiale: già non mancano però sorprese e delusioni

MONDIALE BRASILE 2014 QUALIFICAZIONI – Mancano i quattro spareggi della zona Euro, le sfide tra Uruguay e Giordania e tra Messico e Nuova Zelanda, nonché le gare di ritorno del quadrante africano: sono diciotto le nazionali calcistiche che hanno già strappato il pass per il Mondiale che si terrà in Brasile nella prossima estate. Ecco una panoramica inerente a top e flop delle qualificazioni appena concluse.

EUROPA: LE SORPRESE … – Analisi che si focalizzerà sui versanti europeo ed americano: tutto da comprendere anche in territorio africano e poche novità sul versante asiatico – solite Giappone e Corea del Sud, bene l’Iran – e su quello oceanico con l’Australia a presenziare in Brasile. Le sorprese, si diceva: andiamo con ordine partendo da quelle positive. Il girone A dice Belgio e lo urla chiaro e forte: la generazione di fenomeni – i vari Kompany, Witsel, Fellaini, Hazard, Benteke, Lukaku e via discorrendo – è pronta a ritagliarsi un ruolo di spicco nella prossima competizione planetaria. Altre novità di rilievo arrivano dal gruppo E: la Svizzera è in crescita ed ha sfruttato al meglio la presenza di avversari non affatto irresistibili, ne ha giovato anche il miracolo Islanda, nazionale finora niente più che modesta ma che potrà provare le brezza di uno spareggio da dentro/fuori. Più fuori che dentro. La cura Capello scuote il girone F: la Russia beffa il Portogallo – costretto ad un tutt’altro che comodo spareggio – e per il tecnico nostrano sarà la seconda partecipazione mondiale con una nazionale diversa da quella d’appartenenza. Le lacrime di Pjanic sono il suggello all’altra grande sorpresa della zona Euro: la Bosnia al fotofinish sulla Grecia grazie al vantaggio negli scontri diretti, è la rivincita di una nazione mai qualificata dal post 1992, anno che sancì la separazione dell’ex Jugoslavia in tanti Stati indipendenti e dunque nazionali calcistiche.

… E LE DELUSIONI – Nel gruppo A la Serbia centra un modesto terzo posto e saluta anche i playoff così come Scozia e Galles in quello che probabilmente è risultato il girone più complesso. Dietro l’Italia nel gruppo B una deludente Danimarca, che fa seconda ma a quota 16 e non le basta per centrare gli spareggi, Turchia addirittura quarta nel gruppo D e stessa sorte per la Norvegia nel raggruppamento E. Dai girone F e G le novità di rilievo: detto delle imprese di Russia e Bosnia, a farne le spese – costrette ai playoff per ritirare il pass per Brasile 2014 – sono Portogallo e Grecia, entrambe favoritissime secondo i piani della vigilia. E gli spareggi sono tutt’altro che formalità: ambedue in prima fascia con il rischio di trovare Francia o Svezia ad attenderle. Possono già saltare le prime realtà di spicco del panorama mondiale.

AMERICA: COLOMBIA SUPER, MALE URUGUAY E MESSICO – E’ insindacabilmente la squadra di Pekerman la realtà in crescita esponenziale nel panorama sudamericano: secondo posto della CONMEBOL ed un organico che, se sarà in grado di raggiungere un buon equilibrio generale, potrà sfruttare le sue devastanti armi offensive che rispondono ai nomi di Radamel Falcao, Jackson Martinez, James Rodriguez fino ai vari Cuadrado, Guarin, Muriel e Gutierrez. Strepitoso anche il cammino dell’Ecuador che, a pari punti con il Cile, beffa un Uruguay ora costretto ad uno spareggio – per sua fortuna decisamente abbordabile – contro la modesta Giordania. Clamoroso ottavo posto per un Paraguay in preoccupante parabola discendente dopo la finale di Coppa America di soli due anni fa e ben quattro partecipazioni mondiali consecutive, così come è deludente l’inatteso quarto posto del Messico nel raggruppamento centroamericano: sarà spareggio con la Nuova Zelanda, la sorpresa in chiave positiva è offerta in questo caso dal terzo posto di un combattivo Honduras. Manca poco e la geografia del prossimo mondiale calcistico sarà definitivamente scritta e non mancherà che accomodarci per assistere ad uno spettacolo senza pari.

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