2020
Rizzoli: «Netto il rigore su Perisic. Un arbitro accetta sempre di andare all’on field review»
Nicola Rizzoli, responsabile del Settore Tecnico Arbitrale, ha parlato ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole
Nicola Rizzoli, responsabile del Settore Tecnico Arbitrale, ha parlato ai microfoni di Sky Sport durante il programma “Sky Calcio Club”. Queste le sue parole sui controversi episodi arbitrali del weekend.
MAROTTA – «Mi sono piaciuti i toni di Beppe Marotta. Colgo l’occasione per ricordare che da quest’anno insieme alla Federazione abbiamo istituito un nuovo ruolo per collegare i club all’AIA. Questo ruolo è ricoperto da Gianluca Rocchi, l’obiettivo è avere un filo diretto più facile con i club. Le parole di Marotta arrivano dopo che abbiamo creato questa figura, è un ausilio che servirà senza dubbio a capire di più sia a loro che a noi. Il dialogo lo vogliamo anche noi, è costruttivo. Nella passata stagione abbiamo commesso degli errori e abbiamo ascoltato allenatori e giocatori. Abbiamo provato ad aggiustare la mira»
RIGORE PERISIC – «Parliamo senza utilizzare nomi o persone. Qui oggettivamente c’è un rigore da punire visto che l’attaccante prende il tempo al difensore. Se il difensore utilizza le braccia per recuperare e lo fa in maniera fallosa è da punire. Il VAR va alla ricerca delle situazioni oggettive. E qui di oggettivo c’è la dinamica e il braccio che è al di sopra delle spalle, che quindi impedisce al giocatore di saltare. In questo caso il VAR sarebbe dovuto intervenire. È un errore individuale, io sono qui per far sì che queste situazioni vengano messe nel calderone di tutto quello che succede col VAR»
ON FIELD REVIEW – «L’arbitro, richiamato dal VAR, può rifiutarsi di andare a vedere? No, l’arbitro accetta sempre l’On Field Review. Si fa squadra. Nel caso dell’Inter ci sono due errori: sia del VAR che dell’arbitro. L’arbitro, se si rende conto, può chiedere di rivedere un episodio»
BENNACER PEDRO – «Quello di Bennacer è fallo per il Milan, indubbiamente doveva intervenire il Var. Il giocatore del Milan è in anticipo e subisce fallo. Il rigore per il Milan? Non c’era, è assolutamente un contatto di gioco. E anche qui doveva intervenire il Var».
MANCINI CALHANOGLU – «Questo è un contatto di gioco, tra due che giocando a calcio hanno degli scontri. Se il difensore non colpisce l’attaccante, difficilmente può essere punibile. Il calcio deve essere uno sport di contatto».
COMPENSAZIONE – «Se può aver agito per compenszione? Onestamente mi auguro di no».
MAROTTA – «Dice che non è stato presentato Rocchi? So che è già stato alla Sampdoria, alla Lazio. Andrà a breve al Milan, so che la Lega ha mandato un fax a tutte le squadre di Serie A, noi l’abbiamo ufficializzato al raduno di Tivoli. È ufficiale al 100 per cento. Anzi, da quel che so io aveva parlato con Ausilio per andare da loro in ritiro, ma in questo periodo, per tamponi e situazioni del genere, non è stato possibile. Probabilmente Marotta non lo sapeva, mi fa piacere renderlo noto a tutti i club. È un ruolo federale, proprio per spiegare le decisioni e cosa hanno sbagliato».
VALUTAZIONE ARBITRI – «Valutazione negativa per gli arbitri se vanno 5-6 volte al Var? Capisco l’intenzione della domanda e dico che subirebbe una valutazione molto peggiore se all’interno di 5 errori non andasse a rivederli 5 volte».
RIGORE TORINO-LAZIO – «L’arbitro ha visto il tocco sul braccio destro che non era punibile, il VAR gli ha detto che tocca il braccio sinistro e l’ha invitato a rivederlo. Mi piacerebbe che queste dinamiche venissero giudicate dal campo. Questo rientra in qualcosa di non giudicato, è un qualcosa che si è perso e il VAR glielo fa rivedere e lo fa giudicare all’arbitro».
FUORIGIOCO – «Quando si parla di una scarpa in fuorigioco, si parla di almeno di 30 cm e le linee blu e rossa che vedete si parla di 7-8 cm. Quando c’è spazio tra le linee ci sono almeno 10 cm di fuorigioco. Quando le linee sono sovrapposte il programma ne fa vedere una sola e considera il giocatore in linea».
PROTOCOLLO – «Indurre l’arbitro a rivedere più spesso un episodio? Siamo aperti ad ascoltare ma che comunque chi decide le regole non siamo noi. All’interno di questo gruppo che decidono le regole c’è gente che la vede in maniera opposta. Non vogliamo errori chiari ed eclatanti, la filosofia è cercare di evitare delle cose clamorose che possono succedere lo stesso visto che non siamo infallibili. Se dovessimo andare a vedere tutte le situazioni di gioco il rischio è spezzettare troppo il gioco. Il rigore di Perisic come quelli di Milan-Roma sono episodi da andare a rivedere anche con il protocollo attuale».