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La rivoluzione di Marotta: così ha preso pieno controllo dell’Inter

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In appena due mesi ha rivoluzionato il mondo Inter, provando a far diventare i nerazzurri una società europea. Facendo anche scelte dolorose

Due mesi. Due mesi appena. Beppe Marotta ci ha messo pochissimo a prendere pieno controllo dell’Inter. «Qui comando io», riassumendo il discorso di presentazione alla squadra. E l’impatto che Spalletti e la rosa nerazzurra hanno avuto dal meteorite Marotta è stato devastante. L’ex dirigente bianconero è un uomo in missione. Risollevare la Beneamata dagli ultimi torbidi anni nell’anonimato e provare a farla diventare una società internazionale. Seria. Facendo anche scelte dolorose. E Marotta di musi lunghi ne ha già provocati in appena 60 giorni. Pronti via e si parte con multa+sospensione a tempo indeterminato (sarà poi per due partite) a Radja Nainggolan, reo di arrivare sempre tardi agli allenamenti. Il belga, recepito il messaggio, si è messo in moto e sta iniziando finalmente a carburare.

Poche settimane dopo, supermulta ad Icardi colpevole di essere tornato tardi dalle vacanze natalizie in Argentina. Finita qua? Macchè. L’ad nerazzurro ha poi pubblicamente espresso il malessere di Perisic, mettendolo sul mercato ma ad una condizione: va via solo se l’acquirente soddisfa le nostre richieste. Risultato? Perisic scontento, ma Perisic ancora a Milano. Perchè «Qui comando io». Ma non solo, perchè Marotta ha avuto modo anche di bacchettare di fronte alle telecamere il mai domo Spalletti. Infine, il colpo da maestro: via la fascia da capitano, dopo tre anni, ad Icardi per le problematiche e le polemiche legate al rinnovo. Decisioni a cui i tifosi interisti non erano abituati ma che, se vorranno tornare ai vertici del calcio mondiale, dovranno accettare di buon grado, sapendo che finalmente all’Inter c’è qualcuno che non reputa la società inferiore ai capricci dei giocatori.

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