2015

River Plate: «Messi, noi non c’entriamo»

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L’argentino aggredito, le scuse: «Congratulazioni al Barcellona»

Sputi, fischi e calci: una giornata come un’altra a Tokyo, dove ieri, all’aeroporto, l’attaccante del Barcellona Lionel Messi era stato aggredito da alcuni tifosi del River Plate. La sua colpa? Essere argentino e, da argentino, aver contribuito alla sonora sconfitta del River (0 a 3, signori) nella finale del Mondiale per Club. Non l’avrebbero presa benissimo alcuni scalmanati tifosi del River che avrebbe in pratica architettato un agguato alla “Pulce” argentina che stava per prendere l’aereo per tornarsene con la coppa in Spagna. Ne sarebbe nata una colluttazione, sedata poi dall’intervento dei compagni di squadra di Messi, che non avrebbe per niente gradito il trattamento dei connazionali. Già ieri erano arrivate le scuse del presidente del River Rodolfo D’Onofrio, che aveva resa nota la propria posizione («Gli scemi sono ovunque, anche tra i nostri»). In nottata però è arrivato anche il comunicato di scuse ufficiali da parte della società sul sito ufficiale. 

RIVER PLATE: «SCUSA MESSI» – «In relazione all’aggressione subita da Leo Messi all’aeroporto di Narita, il River Plate chiede scusa al calciatore del Barcellona ed intende discostarsi da ogni tipo di violenza di questo tipo – si legge nella nota argentina – . Il club desidera anzi congratularsi con il Barcellona per la vittoria del Mondiale per Club 2015 in Giappone». La partita era stata decisa (ma non c’era stata mai storia) dalla rete iniziale di Messi e poi dalla doppietta di Luis Suarez: quando perdi così, puoi sputare e insultare finché ti pare, ma c’è poco da fare. 

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