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Riva, il ricordo di Sacchi: «Grande campione e persona»
Il ricordo di Arrigo Sacchi su Gigi Riva, mancato ieri e che era stato suo collaboratore nei mondiali di USA 94
Anche Arrigo Sacchi ha voluto ricordare Gigi Riva il giorno dopo la sua morte. Di seguito le sue parole a La Gazzetta dello Sport sulla leggenda del Cagliari e della nazionale.
IL MIGLIOR ATTACCANTE ITALIANO – «Nessun dubbio: è stato il più forte attaccante italiano. Gigi Riva era immarcabile. Un fenomeno».
PERSONA – «Era stato un grandissimo giocatore ed era una grandissima persona. Umile, educato, modesto. Un uomo vero. Lui era il capodelegazione della Nazionale, mai una volta che sia stato invadente, mai una volta che abbia fatto pesare il suo ruolo o la sua personalità. Riva rispettava gli altri e aveva un grandissimo amore per la maglia azzurra».
RICORDI DI USA 94 – «Tantissimi. Mi viene in mente subito una partitella che facemmo tra di noi: allenatori, massaggiatori, fisioterapisti, dirigenti. Gigi scatta sulla fascia e si blocca di colpo. Si era strappato. Restò a letto due giorni. Aveva un dolore pazzesco alla gamba».
VALORE UMANO – «La sua correttezza. Aveva una sola parola e di lui ci si poteva fidare ciecamente. D’altronde la sua carriera è la testimonianza del suo carattere: giocava nel Cagliari, lo volevano i grandi squadroni del nord, la Juve, l’Inter e il Milan, ma lui non si mosse dalla Sardegna. Era un uomo tutto d’un pezzo: elegante, signorile, aveva uno stile inconfondibile. Poteva sembrare burbero, ma vi assicuro che aveva una notevole dose di ironia. Stare al suo fianco, per me, è stato un privilegio».