2017

Retroscena Juve: quella di Cardiff sarà l’ultima partita di Buffon?

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Retroscena Juve: l’arrivo ormai praticamente definito di Szczesny può mettere fine alla carriera di Buffon, che nel caso in cui dovesse vincere la Champions League comincerebbe a pensare al ritiro con un anno d’anticipo

Gigi Buffon non potrà mai uscire di scena come un giocatore normale. Proprio per questo il giorno dell’addio al calcio potrebbe essere arrivato. La finale di Champions League a Cardiff contro il Real Madrid può essere l’ultimo tango di una carriera straordinaria, soprattutto nel caso in cui SuperGigi riuscisse ad alzare al cielo la coppa dalle grandi orecchie (ci ha pensato già un mese fa dopo i miracoli contro il Monaco). Da protagonista, da capitano, da eroe: perché Buffon sogna già da tanti anni di togliersi i guanti in questo modo, impreziosendo la propria bacheca con il trofeo più importante, quello che per ben due volte ha guardato, ha sfiorato, ha osservato, ma che non che non è mai riuscito a sollevare. Il primo indizio di un possibile addio al calcio di Buffon è arrivato alla vigilia della finalissima. La Juve avrebbe infatti accelerato la trattativa per arrivare a prendere il portiere Wojciech Szczęsny, da due anni alla Roma ma di proprietà dell’Arsenal: 16 milioni più quattro di bonus per l’estremo difensore polacco, che diventa così il primo acquisto del mercato bianconero. Una scelta molto importante, che significa una cosa ben precisa: un portiere di 27 anni arriva alla Juve per fare il titolare. Non accetta una destinazione così casualmente, oppure per essere l’ombra di Buffon. Se Szczęsny ha accettato la proposta di Marotta e Paratici vuol dire che ha la prospettiva di giocare titolare sin da subito, senza aspettare che Buffon smetta nel 2018.

SZCZĘSNY SUBITO TITOLARE – Proprio per questo motivo, l’arrivo di Szczęsny (ormai in via di definizione) può poter essere tradotto così, con la Juve che ha cercato un portiere già pronto per fare il titolare. Accantonando, per qualche anno almeno, le mire verso Alex Meret e soprattutto Gigio Donnarumma, estremi difensori che rimangono in orbita bianconera, ma che oggi come oggi rimarrebbero rispettivamente all’Udinese e al Milan (rinnovo permettendo). Oltre a mettere in soffitta tutti i vari portieri che, nel corso degli anni, la Juve ha preso nella speranza di poterli vedere all’opera con la maglia bianconera (Leali, Brignoli, Pinsoglio, Anacoura, Nocchi, Branescu e Gallinetta, fino ad arrivare a Neto e Audero). Buffon, con Szczęsny in rosa, ha due alternative: giocare con il contagocce oppure scendere in campo solamente in Champions League (ipotesi che resta complicata, visto che sarebbe impensabile una staffetta in stile Barcellona come accadde fra Bravo e Ter Stegen). Ma ovviamente, per poter ambire al Pallone d’Oro e alla convocazione per i Mondiali in Russia del 2018, Buffon dovrebbe giocare con continuità. Altrimenti non avrebbe chance per lottare per i due grandi obiettivi personali che rimarrebbero in piedi dopo un’eventuale vittoria della massima competizione europea.

L’ALTRO INDIZIO – L’altro indizio per un addio al calcio giocato Buffon lo ha dato pochi mesi fa, quando dopo il passaggio del turno contro il Barcellona ha detto di aver pensato seriamente di ritirarsi. Considerazione più che logica, per un giocatore di straordinario valore che intende smettere da numero uno, lasciando un solco importante nella storia del calcio mondiale. E anche ieri in conferenza stampa ha detto, in maniera sibillina: «Non avrò più possibilità per giocare partite così». Eppure Buffon, nelle sue intenzioni, avrebbe voluto ritirarsi ai Mondiali in Russia nel 2018. Ma la giovane Italia di Ventura ha già testato la tenuta di Donnarumma, già pronto per essere un punto fermo della Nazionale. Insomma Buffon può lasciare il calcio già dopo la finalissima di Cardiff, ma per dire addio allo sport che ha amato più di qualunque altra cosa al mondo vuole concedersi l’ultimo regalo. Un regalo chiamato Champions League, con buona pace del Real Madrid di Cristiano Ronaldo.

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