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Retrocessione in B: l’impatto per i club

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Retrocedere in Serie B è un incubo sportivo per tutti i club che navigano nelle zone più calde della Serie A. Oltre ad essere un evento sgradito sotto il profilo calcistico, poiché correlato alla perdita di prestigio e competitività sportiva, è anche un momento che impatta sotto il profilo economico.

Come funziona il paracadute economico

Per comprendere quali siano gli effetti della retrocessione in Serie B, giova introdurre il concetto di paracadute economico, un provvedimento introdotto nel 2009 dalla Lega Serie A e costituente un contributo finanziario destinato ai club che retrocedono in serie cadetta.

Il procedimento del paracadute economico prevede un’allocazione di 60 milioni di euro da distribuirsi alle squadre retrocesse sulla base di tre criteri:

  • 10 milioni di euro alle società di fascia A, ovvero ai club neopromossi che retrocedono dopo una sola stagione;
  • 15 milioni di euro alle società di fascia B, ovvero ai club che hanno militato in Serie A per almeno due stagioni nelle ultime tre;
  • 25 milioni di euro per le società di fascia C, ovvero ai club che hanno militato in Serie A per almeno tre stagioni nelle ultime quattro.

Complessivamente, i club che retrocedono incassano circa 15 milioni di euro. Che, per intenderci, è circa il 40% del fatturato delle squadre che militano in Serie B. Non poco!

L’impatto della Serie B

Al netto del contributo fornito dal paracadute economico, l’analisi dei bilanci delle squadre retrocesse degli ultimi 10 anni rivela una situazione non pacifica. Il risultato netto delle squadre cadette peggiora infatti del 19% in media, esponendo le società a scelte piuttosto drastiche.

Insomma, il paracadute economico può effettivamente dare alla squadra retrocessa un buon contributo che può rafforzare la capacità di spesa per rinfoltire la rosa alla ricerca di un immediato ritorno in Serie A: non è un caso che spesso le società che hanno le quote più basse sui siti dei migliori casinò italiani non AAMS che raccolgono anche scommesse, sono in genere proprio quelle retrocesse.

È però anche vero che il paracadute economico da solo non può certamente cambiare il destino della società retrocessa, risultando essere un tentativo di alleviare i dispiaceri – anche economici – derivanti dalla discesa in Serie B.

Il caso della stagione 2024/25

Un esempio in tal senso ci è offerto con il caso della stagione 2024/25, che effettivamente propone uno spaccato interessante di come il paracadute possa influire diversamente sui club.

Su tutti, il caso del Sassuolo, che sta dominando il campionato, confermando almeno in linea teorica l’impatto positivo del paracadute economiche. Al contempo, Frosinone e Salernitana sembrano invece confermare le riflessioni opposte: anche avendo ricevuto il paracadute economico, navigano in acque piuttosto controverse, dimostrando che il vantaggio competitivo è piuttosto misto.

Insomma, se sul piano economico il paracadute offre un sollievo parziale, dal punto di vista sportivo garantisce un vantaggio molto significativo. Peraltro, l’analisi dei 28 club retrocessi tra il 2014 e il 2024 mostra uno spaccato molto interessante:

  • il 25% delle squadre retrocesse è riuscito a tornare immediatamente in Serie A
  • il 50% dei club ha partecipato ai playoff ma non ha ottenuto la promozione
  • solo il 21,4% dei club è rimasto fuori dalla zona playoff
  • un solo club ha subito una doppia retrocessione in Serie C.

Quali riflessioni possiamo trarre

A questo punto è lecito trarre qualche riflessione conclusiva. In particolar modo, se è vero che la retrocessione in Serie B rappresenta un punto di svolta negativo per i club italiani, il paracadute della retrocessione – pur rappresentando un aiuto significativo – non è mai la soluzione definitiva alle difficoltà economiche che ne derivano.

Di qui, gli ostacoli che si aprono lungo la strada dei club retrocessi, che devono fare i conti con la necessità di trovare un equilibrio tra la gestione oculata delle risorse finanziarie e il mantenimento di un organico competitivo. Il tutto, inserito nel più ampio percorso di una pianificazione consapevole e sostenibile nel lungo termine.

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