2015
Repubblica: lo scandalo del calcio italiano, tra favori e poteri
Dietro ad Infront, ecco la Fondazione: poco importa dei progetti, prima i favori
L’ultimo di una serie di scandali che, in questi anni, hanno travolto il calcio italiano. Secondo quanto riferito da ‘Repubblica’, è ormai evidente come i “soliti noti” riescono a comprare il consenso dei presidenti delle squadre più piccole. Sfruttando, di fatto, quella che dovrebbe essere una ‘Fondazione‘ – Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre” – ma che risulta alla fine per essere un bancomat del calcio italiano.
LA LEGGE – La Legge Melandri del 2008 stabilisce che la Lega di Serie A devolva «una quota delle risorse economiche e finanziarie derivanti dalla commercializzazione dei diritti tv allo sviluppo dei settori giovanili delle società professionistiche, al sostegno degli investimenti per la sicurezza, anche infrastrutturale, degli impianti sportivi, e al finanziamento di almeno due progetti per anno finalizzati a sostenere discipline sportive diverse da quelle calcistiche». Questi milioni di euro – parecchi, per altro – finiscono nelle casse della Fondazione, che dovrebbe ricevere attraverso un “ente veicolo” (Lega B, Lega Pro, Lega Dilettanti, Federazione basket e Coni) i progetti delle singole società, valutarli, scegliere i più utili o i più importanti e poi finanziarli. In realtà, invece, la valutazione è solo politica, e cioè i soldi vanno ai presidenti di Lega a cui fare un favore.
IL CASO – Tutto ciò succede nel migliore dei casi. Perché capita frequentemente che il consiglio, saldamente nelle mani di Lotito e di quella che l’opposizione in Lega chiama la gang di Infront, faccia anticipi di cassa o “premi” progetti degli anni precedenti. Tanti i casi che lasciano dubbi e incertezze: i 140mila palloni che la Lega Dilettanti vuole acquistare al costo di 2,2 milioni di euro dalla Molten rientrano in questa categoria.
INFRONT – In tutto ciò, però, la Fondazione rappresenta solo la seconda forza del calcio italiano. Guidato, chiaramente, da Infront, società vicina a Galliani e Lotito e che in questi anni ha accresciuto notevolmente la propria forza. Oggi è: 1) advisor della Lega di A per la vendita dei diritti tv, 2) advisor commerciale della Figc per la Nazionale di calcio, 3) titolare dei diritti di archivio del campionato italiano, 4) fornitrice di mezza serie A per conto della quale gestisce (in perdita) la pubblicità negli stadi e i rapporti commerciali. 5) producer televisivo delle partite. Da pochi giorni è anche ufficialmente partner della Gazzetta dello sport (Rcs era un competitor nella gara per i diritti della nazionale) nell’avventura di Gazzetta tv.