Report, Juve: nuova intercettazione sugli striscioni offensivi tra D'Angelo e Bucci - Calcio News 24
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2018

Report, Juve: nuova intercettazione sugli striscioni offensivi tra D’Angelo e Bucci

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tifosi juventus

Nel corso di Report è stata mandata in onda un’altra intercettazione tra D’Angelo e Bucci: i due hanno parlato degli striscioni offensivi relativi al derby del 2014

Ieri sera, lunedì 29 ottobre, è andato in onda Report, programma d’inchiesta di Rai 3: la puntata si è nuovamente concentrata sulla Juventus, in particolare sulla questione degli striscioni offensivi su Superga, fatti entrare allo Stadium in occasione del derby contro il Torino del febbraio 2014. Andrea Agnelli, nell’ultima assemblea degli azionisti, infatti aveva dichiarato che la società non aveva alcuna colpa o responsabilità per l’introduzione in curva di quelle scritte offensive. Ranucci, conduttore di Report, nel corso della puntata ha mandato in onda alcune intercettazioni tra Alessandro D’Angelo, security manager dell’Allianz Stadium, e Raffaello Bucci, collaboratore esterno, poi morto suicida nel 2016 in circostanza ancora da chiarire. Questi i virgolettati che farebbero, invece, intendere come la Juve fosse a conoscenza della situazione:

D’Angelo: Come ti posso aiutare domenica?

Bucci: Eh, mi devi aiutare fratello. Perché io ho fatto il lavoro, però mi devi aiutare

D’Angelo: Posso fino a 50mila…

Bucci: Non ce la fai, non ce la fai.

D’Angelo: No, ti prego, non Superga.

Bucci: Arrivo già armato!

D’Angelo: Ma negli zaini? Quanti?

Bucci: Ma saranno due zaini!

D’Angelo: Eh, va bene va bene, dai.

Pochi giorni dopo i due si risentono nuovamente al telefono, perché D’Angelo è stato ripreso dalle telecamere dello Stadium:

D’Angelo: Devo farti una confessione. Mi hanno beccato. Lo zaino?

Bucci: Si?

D’Angelo: Si, ma mi vien da ridere. Sono andato su dal presidente, mi ha detto “Ale sei un ciuccio, ti hanno beccato”. C’era il direttore dello stadio che mi ha detto “no, fai benissimo, tu puoi fare il c***o che vuoi, se me lo dici ti aiuto”. Io gli ho detto che non volevo coinvolgere nessuno visto che è una porcheria assurda quella che ho fatto.

Nel corso della trasmissione, però, fanno sapere che nessuno ha mai chiesto a D’Angelo quale sia stata la “porcheria” da lui commessa, passando poi alla questione del presunto colpevole, reo confesso e citato anche da Andrea Agnelli. Il tifoso, che avrebbe ammesso l’introduzione di uno striscione, mettendolo sotto la felpa. La situazione appare poco credibile, visto anche il controllo della Guardia di Finanza nei confronti del tifoso che era in possesso di un biglietto sotto falso nome. Nell’occasione del derby, inoltre, gli striscioni incriminati sono due, di cui uno in un settore diverso da Bucci, quindi, ciò scagionerebbe D’Angelo. In merito alla partita i due al telefono hanno ancora parlato del tifo:

D’Angelo: Non mi venire allo stadio a far stare zitta tutta la curva e a farmi sentire i bovini cantare. Fallo. Che mi stanno sul c***o in una maniera…

Bucci: Non meritano un c***o.

D’Angelo: No, per nulla. Sono d’accordo anch’io stavolta. Quindi…se hai bisogno io son qua

Successivamente Bucci lo richiama per rassicurarlo:

Ho usato un tatticismo, gli ho detto “guarda, per farti capire la disponibilità il fenomeno mi ha detto ‘Ti do una mano, dobbiamo ucciderli’.” Oh, dopo che gli ho detto questa frase…

 

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