2009

Real Madrid, Mourinho: “Resterò qui per quattro anni”

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Rilassato, sorridente, pronto alla battuta. E con gli occhi puntati su un futuro che sembra sempre più bianco, con l’Italia e l’Inter sempre più lontani. Mou ha lottato contro parte dell’establishment della Casa Blanca, e ne è uscito rafforzato. Il presidente Perez è con lui, e l’effetto domino è evidente: nella vita quotidiana del club e nell’umore del suo allenatore.

INTER NO GRAZIE “? Nelle ultime settimane Mou ha cambiato atteggiamento. Se prima ripeteva spesso che del futuro avrebbe parlato a giugno, spargendo sul prato punti interrogativi e inquietudini varie, ora fa suonare un altro cd. “Possibilità  che torni all’Inter? Sicuramente no. Resterò qui, spero per i 4 anni del mio contratto. L’ipotesi di un mio ritorno in Italia al momento è esclusa. Che poi l’Inter sia nel mio cuore è un’altra storia. Non ho problemi a dirlo: spero che vinca tutte le partite, per i miei amici, per i giocatori, per il presidente. Non posso valutare le differenze del lavoro tra Leonardo e Benitez, io voglio vedere vincere l’Inter e basta. Che ci sia Benitez, Leonardo, Antonio o Manuel”.

VINCERE NON E’ TUTTO “? Cosa è successo in queste settimane all’interno del Real Madrid per provocare questo cambio di umore e di dichiarazioni? “Cominciamo col dire che il mio futuro non avrà  niente a che vedere con i risultati che otterremo. Vincere o meno la Champions League non cambierà  la mia posizione rispetto al Real Madrid. La decisione dipenderà  sempre da quanto sono contento, e da quanto sarà  contento il club. Però posso dire che io ora sono molto contento. Il club perfetto non esiste, così come io non sono perfetto perchè nessuno lo è, però vedo che il Real Madrid a livello istituzionale ha preso la direzione giusta. Una direzione che mi piace molto, che mi dà  garanzie. Chiaro che se vinciamo è meglio, ma se non dovesse essere così non cambierà  nulla, ci riproveremo il prossimo anno. E poi il seguente, perchè io non sono qui per vincere oggi e poi di nuovo tra 5 anni, voglio vincere per anni di seguito”.

IL POTERE E L’INDIPENDENZA “? “Voi parlate spesso di potere: io non chiedo più potere, voglio solo lavorare bene con la gente che mi sta vicino, chiedo unità  d’intenti tra Valdebebas e Concha Espina (la sede del club, ndr) con Valdebebas più indipendente pur restando sotto l’ala del potere centrale. Io m’incontro spesso col presidente, lavoriamo insieme con tranquillità  e vedo che ora col club andiamo nella stessa direzione, c’è stato un cambio di filosofia, di mentalità , di priorità . Si guarda al futuro in modo equilibrato. Di solito il futuro vuol dire acquisti e vendite: no, per me il futuro vuol dire il cammino strutturale di squadra e club. Per questo sono contento: vedo che andiamo per la stessa strada”. Mou ha vinto la sua battaglia istituzionale, ora rimane quella sportiva.

Fonte | di Filippo Maria Ricci per Gazzetta.it

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