2013

Real Madrid, Modric: «Juventus, squadra tosta»

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Le parole del centrocampista croato in vista della sfida di Champions League di stasera.

CHAMPIONS LEAGUE REAL MADRID MODRIC –In vista della sfida di Champions League contro la Juventus, in programma stasera, Luka Modric ha parlato ai microfoni di “ExtraTime”. Il centrocampista del Real Madrid, arrivato per 30 milioni di euro dal Tottenham, ha parlato della sua crescita: «Ho lavorato duramente per essere a questi livelli e lotto sempre per restarci. Boban è un idolo, un esempio di calcio e vita, come mi ha confermato la prima volta che ci siamo parlati. Ero appena arrivato al Tottenham, non mi ero ancora adattato alla Premier quando esonerarono Ramos. C’erano forti critiche anche per i nuovi, come me. Boban si procurò il mio numero e mi chiamò. Pensai a uno scherzo, ma era proprio lui e m’incoraggiò dicendomi di tenere duro, che anche lui appena arrivato in Italia aveva avuto problemi simili. Quel colloquio è stato molto importante per me e la mia carriera».

RETROSCENA – Il calciatore croato ha poi parlato dei paragoni con Andrea Pirlo e svelato alcuni retroscena di mercato: «Sono molto lusingato quando il mio nome viene accostato a un grande come Pirlo. È uno che ha arricchito il modo di giocare a calcio. Ancelotti? E’ un grande tecnico lo si sapeva dai risultati, ma quando ci lavori ogni giorno apprezzi anche altre cose: la correttezza, la sicurezza che ci dà, la calma e la saggezza. Ancelotti ha dimostrato varie volte di apprezzarmi come giocatore. È una persona coerente. Quando andai al Real mi disse la stessa cosa che ripete dal suo arrivo a Madrid, e cioè che quando il Real chiama è difficilissimo dire di no. Chelsea? Sì, mi volevano a Londra, però poi arrivò Villas Boas e non se ne fece più niente perché il Tottenham non aveva intenzione di cedermi. Sapevo dell’interessamento dello United e anche se non se n’è fatto nulla è per me motivo di grande orgoglio l’apprezzamento pubblico di un grande come Sir Alex».

ANALISI – E, infine, Modric ha analizzato la situazione in casa Real Madrid e parlato della Juventus: «Siamo partiti con l’handicap del poco tempo a disposizione per l’adattamento al nuovo corso tecnico, il cambio delle abitudini di gioco e l’integrazione dei nuovi arrivati. Ma il Real è in netta crescita: lo si è visto proprio al Camp Nou nel secondo tempo e col Siviglia. Bale? Gareth è un top player indiscutibile e col Siviglia (2 gol) ha dimostrato che cosa è capace di fare. Con Ronaldo e Benzema ha dato un’idea delle enormi potenzialità sue e del Real. La Juve di Conte è una squadra tosta, gioca benissimo, con automatismi e linee compatte, giocatori di spessore che lavorano per il collettivo. È stata apprezzata a Madrid. Quella per Pirlo, come quelle per Del Piero e Ronaldinho, è un’ovazione alla bellezza del calcio. Ronaldo? Cristiano è una leggenda, e da quando giochiamo insieme ho capito perché: a parte le sue immense doti tecniche, è un esempio di professionalità e dedizione al lavoro. Quando sono arrivato mi ha aiutato moltissimo, come sta facendo con Bale. Per me non ci sarebbero dubbi: Ronaldo è il migliore. Lo dicono pure i numeri».

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