2018

Real Madrid-Juve, parla Morata: «Vazquez dice che era rigore, io gli credo»

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Alvaro Morata torna sulla travagliata semifinale di Champions e della travagliata stagione al Chelsea: «Dovevo fare 2-3 punture al giorno»

É passato quasi un mese dall’infuocata sfida tra Real Madrid e Juventus, ma Alvaro Morata torna sull’accaduto e commenta l’episodio più discusso di questa stagione di Champions: «Il contatto tra Benatia e Lucas Vazquez? Ho giocato con entrambe le squadre, non saprei. Ci ho pensato a casa, non sapevo cosa dire per i sentimenti che mi legano a entrambe. Poi ho parlato con Lucas Vazquez e mi ha detto che era rigore. Mi fido di lui, è mio amico. Buffon? No, con lui non ho parlato». 

Morata si è poi soffermato sulla sua stagione complicata in Inghilterra: «Mi trovavo in una squadra nuova, tutto era perfetto. Avevamo vinto con l’Atletico, andavamo bene in Premier ma poi tutto cominciò ad andar male. Dovetti andare molte volte in Germania per ricevere un trattamento nel quale mi facevano punture alla spalla. Mi faceva molto male, ma dovevo tornare a Londra il giorno dopo per allenarmi. Credo di aver sbagliato. Dovevo fermarmi. Quando sei infortunato, sei infortunato e basta. Puoi giocare una partita ma non trascinartelo per un mese. E poi in quel periodo non sono stato fortunato: se avessi segnato qualche gol, qualcosa sarebbe cambiato. E’ la testa che comanda, che dirige tutto. Il giorno prima della gara con il West Ham mi dissero che sarei diventato padre. Volevo giocare ma nel riscaldamento non potevo muovermi. Dissi al medico di farmi una puntura perché dovevo giocare. Volevo dedicare un gol a quelli che sarebbero stati i miei figli e da quel momento entrai in una dinamica per la quale non volevo smettere di dimostrare. E tutto andò male»

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