2020
Real Madrid Inter: Barella fa e Hakimi disfa, il rimpianto è in zona di rifinitura
Real Madrid-Inter ha lasciato l’amaro in bocca ad Antonio Conte, tradito dalle molte imprecisioni in entrambe le fasi, in particolare di Hakimi e Vidal
L’Inter esce con tanti rimpianti dalla trasferta di Madrid. Nonostante il doppio svantaggio, i nerazzurri sono rimasti in partita fino alla fine, rimontando e addirittura sfiorando il 3-2. L’ennesimo svarione difensivo ha però costretto gli ospiti a una sconfitta che complica molto la qualificazione agli ottavi.
Fin dai primi minuti, si capisce con chiarezza quale sarà lo spartito del match. Il Real Madrid, schierato con il 4-3-3, applica un pressing alto e intenso orientato sull’uomo. Vediamo marcature individuali un po’ a tutto campo, con le 3 punte che vanno su D’Ambrosio, De Vrij e Bastoni. Kroos e Valverde accorciano su Brozovic e Vidal, mentre Ramos e Varane inseguono Lautaro e Perisic dappertutto.
Come al solito, l’Inter ha iniziato l’azione con un prolungato palleggio dal basso, anche dentro la propria area di rigore. Lo scopo è sempre quello: attrarre in avanti gli avversari per poi creare superiorità posizionale alle loro spalle. Il pressing rivale è quindi una risorsa per trovare varchi ed allungare i rivali.
L’Inter palleggia con insistenza vicino ad Handanovic, la voglia è quella di attirare il Madrid in avanti.
In effetti, quando l’Inter è riuscita ad uscire in modo pulito, il Madrid è parso molto fragile ad attaccabile dietro. C’erano parecchi spazi per i nerazzurri, con i blancos che hanno dovuto spesso difendere in campo aperto. In quelle situazioni, Hakimi e Young potevano aggredire la profondità: i nerazzurri attaccavano in parità numerica, poiché con i centrocampisti blancos fuori posizione c’era un 4 vs 4. Le occasioni più importanti sono arrivate tramite azione partite dal basso, in pieno stile Conte. L’intenzione era quella di punire i varchi che concedeva il pressing spagnolo alle spalle.
Tuttavia, per quanto l’Inter si sia mossa spesso bene, è stato un match caratterizzato da tanta imprecisione tecnica, che ha condizionato in negativo il match. Oltre all’erroraccio di Hakimi in occasione del gol di Benzema, basti pensare alla prestazione di Vidal. Soprattutto nel primo tempo, quando l’Inter palleggiava dal basso, il cileno ha sbagliato tantissimi passaggi che hanno generato ripartenze pericolose da parte dei blancos. Il grosso delle occasioni madridiste del primo tempo sono proprio nate da palloni recuperati in avanti.
Un esempio nella slide sopra. Invece che ricominciare da dietro, Vidal prova un difficilissimo passaggio per D’Ambrosio, con Hazard che intercetta. Nasce così una transizione pericolosa.
Senza Lukaku, buona parte della risalita dell’Inter è dipesa da Lautaro Martinez. I compagni lo hanno cercato con costanza, dal suo lavoro spalle alla porta dipendeva tanto della fase offensiva nerazzurra: lo abbiamo visto venire incontro anche in zone arretrate del campo.
Dopo un inizio difficile, Lautaro è salito nettamente di livello. Ha addomesticato tantissimi palloni e avuto una buona pulizia nello scarico, con l’Inter che in tal modo riusciva a superare il pressing avversario. Ramos e Varane seguivano a uomo sia lui che Perisic: i movimenti delle punte avevano anche lo scopo di mandare fuori posizione i difensori avversari in modo che i compagni potessero inserirsi alle loro spalle.
Nell’azione sopra, si vede bene come Ramos e Varane seguano a uomo Lautaro e Perisic, abbandonando il centro della difesa. Se l’Inter in questa situazione super il pressing, può trovare superiorità numerica contro un Mendy isolato.
Oltre a Lautaro, anche Barella ha fatto una grande partita, che manifesta bene la sua crescita. L’ex Cagliari si è mosso molto bene senza palla, le sue ricezioni tra le linee hanno creato grossi problemi al Real Madrid: Casemiro era spesso in ritardo su di lui, come avvenuto in occasione del bellissimo assist per Lautaro.
Non a caso, l’Inter ha trovato varchi soprattutto a destra, con Barella e Hakimi che si trovavano spesso in superiorità numerica contro Mendy. Purtroppo per Conte, l’Inter è stata imprecisa in zona di rifinitura, con troppi errori tecnici. Soprattutto da parte dell’ex Borussia Dortmund, che ha offerto una prova molto negativa.
Due situazioni in cui l’Inter trova Barella tra le linee. Nella prima azione, viene imbeccato dopo una manovra dal basso, con Hakimi, Young e le punte che possono poi aggredire la profondità. Nella seconda slide, si inserisce bene sulla sponda di Lautaro, si forma un 2 vs 1 contro Mendy (c’è Hakimi in sovrapposizione). Gli smarcamenti di Barella hanno creato grossi grattacapi a Zidane.
Insomma, pur senza Lukaku, l’Inter è riuscita a mettere in difficoltà il pressing del Real Madrid. Le imprecisioni tecniche, sia in zona di rifinitura che nell’uscita del pallone, hanno condannato Conte a una sconfitta bruciante per come è maturata. Suscita però perplessità non avere schierato Eriksen neanche negli ultimi minuti, quando la sua fantasia avrebbe potuto dare più idee e qualità all’Inter.