Real Madrid Inter, da Hakimi a Eto’o la spaziale Top 11 dei doppi ex - Calcio News 24
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2020

Real Madrid Inter, da Hakimi a Eto’o la spaziale Top 11 dei doppi ex

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Real Madrid-Inter ha segnato la storia del calcio europeo al pari dei numerosi giocatori che hanno vestito entrambe le maglie: ecco la nostra fantascientifica Top 11

Difficile, anzi difficilissimo scegliere solamente i migliori undici che hanno difeso i colori di Real Madrid e Inter. Ci abbiamo provato, schierando un 4-2-3-1 di qualità assoluta che ha rassegnato alla panchina gente del calibro di Panucci e Cassano, Kovacic e Zamorano.

P – Andryi Lunin. Già, la nostra playlist si gioca tra i pali la classica “bonus track”. Il giovanissimo portiere ucraino nel 2018 era da tutti gli organi di stampa indicato quale erede designato di Handanovic. L’Inter lo aveva sostanzialmente bloccato salvo poi lasciarlo in direzione Spagna. Con l’intoccabile Courtois davanti, però, chi lo dice che il classe ’99 non possa ancora tornare nelle mire nerazzurre?

DD – Achraf Hakimi. Il marocchino di Madrid è l’ultimo in ordine di tempo ad aver effettuato il passaggio diretto tra i due club. Cresciuto a Valdebebas, lanciato nel Castilla da Santiago Solari (un altro che avrebbe potuto essere presente nella nostra fanta-formazione), ma abbandonato forse prematuramente da Zidane, che ora si ritrova a dover adattare Lucas Vazquez nel ruolo.

DCD – Fabio Cannavaro. Nel complesso, certamente il meno amato su entrambi i fronti. Il transito milanese è ancora ferita aperta per i tifosi che mai perdoneranno il comportamento sospetto del campione del mondo. E quello scambio con Carini grida ancora vendetta. Non che a Madrid il napoletano abbia poi entusiasmato, dal 2006 al 2009 al tramonto di una carriera che aveva già vissuto gli anni migliori.

DCS – Walter Samuel. Basterebbe il suo soprannome per far rabbrividire di gioia il popolo nerazzurro, innamorato di uno tra i condottieri del Triplete. In precedenza, nel 2004-05, una stagione con le Merengues senza entusiasmare e con minusvalenza per la Casa Blanca che mai seppe valorizzare The Wall.

DS – Roberto Carlos. Sono passati oltre vent’anni, ma tutt’ora il sinistro più fenomenale della storia viene utilizzato per denigrare l’Inter e le sue scelleratezze di mercato. Forse, però, il percorso inverso di Hakimi potrà finalmente smorzare la delusione per aver visto il brasiliano diventare leggenda in Spagna.

CCD – Clarence Seedorf. Di male in peggio nella memoria nerazzurra. Tra i giocatori più vincenti della storia, è con Fabio Capello che trova consacrazione nei Blancos. Moratti lo strappa nel dicembre del ’99 ma poi lo scambierà due anni e mezzo dopo con Coco. Inutile rimembrare ciò che l’olandese seppe costruire nei successivi anni al Milan.

CCS  – Esteban Cambiasso. A equilibrare il centrocampo del nostro Dream Team ecco El Cuchu. Uno tra i più amati Eroi del Triplete, senza dubbio tra le più eccezionali operazioni di mercato della storia. L’Inter lo ingaggia a parametro zero nel 2004, soffiandolo a un Real che nei due anni precedenti non aveva saputo apprezzarne la straordinaria intelligenza tattica. Uno dei rimpianti più enormi per il Madrid.

AD – Luis Figo. Tecnica e talento infiniti per il Pallone d’Oro 2000, uno che passò alla storia soprattutto per il clamoroso e polemico trapasso dal Barcellona al Real Madrid. Finita l’epopea dei Galacticos, ecco il “buen retiro” milanese laddove chiuse una straordinaria carriera facendosi apprezzare per professionalità e classe senza tempo.

TC – Wesley Sneijder. Forse l’innesto più determinante per rendere l’Inter del 2010 formazione imbattibile. Il trequartista olandese confezionò una stagione pazzesca, nella quale avrebbe probabilmente meritato anche il Pallone d’Oro. Decisamente meno fortunata la parentesi spagnola, due campionati a singhiozzo che indussero il club ad accettare l’offerta di Massimo Moratti. Che ancora ringrazia.

AS – Samuel Eto’o. Schieriamo la pantera camerunense nel preciso ruolo in cui si fece adorare dal pubblico interista. Abnegazione, cuore e umiltà ad accompagnare un talento fuori dal comune. Giocatore straordinariamente unico che il Real scovò appena quindicenne, portandolo nel suo settore giovanile. Poi, però, se lo lasciò colpevolmente scappare verso Maiorca, da dove nascerà il mito dell’attaccante africano.

AC – Ronaldo. Che dire. Il Fenomeno più amato da tutti, riconosciuto più o meno unanimemente dai suoi ex colleghi quale più forte giocatore di ogni tempo, o giù di lì. Nel 1997/98, poco più che ventenne, trascinò l’Inter operaia del compianto Gigi Simoni a un passo dallo Scudetto. Ed è superfluo ricordare come quel titolo finì nella bacheca della Juve…Talmente idolatrato da perdonargli successivamente anche la fuga verso Madrid dopo la rottura con Cuper.

ALL – José Mourinho. Non poteva non essere l’uomo da Setubal il condottiero del nostro Dream Team. Il suo percorso italiano lascia ancora più di qualche lacrima negli occhi nerazzurri. Quelle stesse lacrime versate dal portoghese nell’abbraccio a Materazzi del Bernabeu, crocevia del destino interista e del successivo passaggio ai Blancos.

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