2014

Real Madrid, Ancelotti: «Tutti i segreti del Real: ecco il nostro laboratorio»

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ANCELOTTI REAL MADRID – Una giornata aperta alla stampa, come non accadeva da 7 o 8 anni. Carlo Ancelotti, tecnico del Real Madrid, ha infatti deciso di ricevere a Valdebebas, luogo degli allenamenti delle Mrengues, una ventina di giornalisti, per spiegare loro i segreti del laboratorio Real. «Oggi la tecnologia ha cambiato molte cose, io preferivo i tempi passati, quando anche con la stampa c’era un rapporto differente».

GIORNATA TIPO – «Io arrivo verso le 9,30, e me ne vado più o meno alle 18,30-19. Prima di ogni allenamento, faccio una riunione con tutto lo staff, compreso quello medico: stabiliamo come agire e soprattutto dove. Poi, una volta finito l’allenamento, i giocatori sono liberi di fermarsi a fare trattamenti o tornare a casa. La maggior parte di loro sta qua: sono super professionisti, hanno una cura maniacale di se stessi».

RAPPORTO – «Con i ragazzi devo curare alla perfezione il rapporto. Non devo, infatti, essere un sergente di ferro, perché sarebbe sbagliato: di fronte a me trovo mariti e padri. Cerco di mettermi sul loro livello, facendogli capire le cose. Se poi si sgarra – per esempio sugli orari – esistono dei codici disciplinari interni al club. L’esempio perfetto è Liedholm: simpatico e bravissimo a comunicare allo stesso tempo».

LA LINGUA – «Sto imparando sempre più lo spagnolo, ma non è facile motivare la squadra in una lingua che non è tua. Non a caso, quando mi arrabbio, lo faccio in italiano: mi viene più facile…».

SQUADRA – «Io e Zizou cerchiamo di parlare sempre con i giocatori, di mantenere vivo il rapporto. Se c’è poi qualcosa che non va, la porta del mio ufficio è sempre aperta… Spesso mi confronto con Iker, Ramos e Marcelo, i tre capitani: con loro abbiamo deciso che in ritiro si va solo se giochiamo di pomeriggio. Prima il ritiro era una cosa sacra, per ridere, concentrarsi ma soprattutto fare gruppo. Oggi con questi social network non ha più senso…».

ALLENAMENTO – «E poi c’è l’allenamento. Tutti danno il massimo, specie nelle partitelle: Arbeloa, per esempio, non vuole mai perdere. A fine sessione, Zizou si ferma per aiutare i singoli: l’altro giorno ha curato i cambi di gioco con Varane, oggi i tiri al volo con Jesè». E Ronaldo, che ha vinto la partita, urla di gioia: quando si dice mentalità vincente…

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