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Raphinha, Richarlison, Neymar: il Brasile è pronto per Qatar ’22
Il Brasile ha chiuso il suo ciclo di amichevoli prima dei Mondiali in Qatar dimostrando di avere un potenziale offensivo senza limiti
Chi su Mola Tv ha seguito il Brasile nelle ultime due partite si è divertito e ha maturato idee precise su Neymar e compagni. Dopo il 3-0 al Ghana di venerdì, il Brasile ha chiuso le sue prove per Qatar 2022 con un sonoro 5-1 con la Tunisia al Parco dei Principi. Una gara vera, non priva di asperità, materializzatesi in un cartellino rosso per gli africani e in continue polemiche, oltre che in un continuo e fastidioso laser che ha infastidito i giocatori e ha costretto il direttore di gara a una breve sospensione. Un vero peccato, ripensando a quando nello stesso impianto nel lontano 1994 la Seleçao fece una delle prove generali per il Mondiale americano incontrando il Pag in un’atmosfera di festa, con calcio d’inizio di Ayrton Senna pochi giorni prima della tragedia di Imola.
Con il Ghana il Brasile aveva colpito per velocità d’esecuzione nella trasmissione della palla e varietà delle posizioni. Un tourbillon che aveva prodotto tutti i gol nel primo tempo e aveva convinto nella proposta del 4-2-3-1 con Paquetà idealmente collocato accanto a Casemiro, in realtà ben protetto dall’ex madridista e quindi continuo negli inserimenti in zona offensiva. Con la Tunisia l’interno del West Ham era ugualmente in campo, Tite lo considera preziosissimo, per non dire irrinunciabile, per garantire equilibrio a una delle nazionali verde-oro più offensive. E dove tutti i bomber funzionano, creando sicuramente qualche imbarazzo – che meraviglia, però! – al Commissario Tecnico che in conferenza stampa pre-partita ha ammesso di non dormire la notte, lui con il suo staff, nel pensare a chi non potrà aggregare nelle convocazioni finali.
L’elenco degli attaccanti in gol non può che partire dal protagonista della serata: Raphinha. Il giocatore del Barcellona quattro giorni fa si era “limitato” a calciare dall’angolo il pallone deviato da Marquinhos per il vantaggio col Ghana. Per il resto, qualche approssimazione tecnica e un po’ di confusione. Con la Tunisia ha realizzato una doppietta di qualità estrema: un colpo di testa a scavalcare il portiere, un sinistro a baciare il palo interno per un tiro che solo un giocatore sicuro di sé può fare in quel modo.
Richarlison vive un momento magico. Col Tottenham ha siglato la doppietta che ha permesso a Conte di sconfiggere il Marsiglia in Champions League. Con il Ghana ha mantenuto la media del club, esaltando Tite che ne ha lodato «il fiuto del gol» per come ha girato in porta un pallone dai 16 metri, sorprendendo lo stesso Ct per dichiarata ammissione. A Parigi ha proseguito con un gol ancora una volta con una splendida coordinazione e ha fornito l’assistenza decisiva per il bis di Raphinha.
Un gol lo ha segnato anche Pedro. L’ex viola (lo ricordate?) in Brasile è rinato e c’è una corrente d’opinione che lo spinge come rappresentante del campionato nazionale. Per la verità più con simpatia che con intenti polemici di lontana memoria, quando i giornalisti esprimevano con forza l’appoggio ai giocatori del proprio club locale. Entrato in campo nella ripresa, Pedro ha segnato il quinto gol, il primo in nazionale. Se son rose, fioriranno.
Infine, Neymar. Si è presentato nella sua Parigi forte di 74 gol in verde-oro, a soli 3 da Pelé, secondo il conteggio della Fifa e non della Federazione brasiliana che parteggia per O’Rey attribuendogliene ben di più. O’Ney non sembra ossessionato dal doverlo raggiungere, come sempre gioca un po’ una partita nella partita fatta di provocazioni e falli (subiti, come quello durissimo che ha determinato il rosso). Imperdibile è il gioco di sguardi in occasione del rigore calciato spiazzando il portiere. Dopo il fischio dell’arbitro si è preso tutto il tempo per fare quello che vuole, il tempo che altrimenti non gli concedono. Del resto, in Qatar, sarà con l’orologio della Storia che dovrà giocare, bene fare piccoli esercizi per essere pronto.