2014
Ranocchia: «Potevo lasciare l’Inter, ma sono rimasto»
Il difensore nerazzurro ha parlato in una lunga intervista
Il 2014 sta per giungere al termine, ma Andrea Ranocchia ha ripercorso i momenti cruciali di quest’anno. Ecco le parole del difensore dell’Inter a ‘Inter Channel‘. Ranocchia inizia parlando del gennaio scorso: «Quello è stato un periodo turbolento, non sapevo cosa mi riservasse il futuro. Ogni giorno mi accostavano ad una squadra diversa, ma per fortuna sono rimasto. Sono contento anche se quelli sono stati mesi difficili. Io continuavo ad allenarmi al massimo e una volta tornato in campo, non ne sono più uscito. La cosa simpatica è che sarei potuto finire al Galatasaray, dove in quel momento c’era Mancini. Invece, dopo qualche mese, ci siamo ritrovati qui entrambi. E’ andata meglio così (ride, ndr)».
EUROPA – Ranocchia parla della stagione scorsa e del raggiungimento dell’Europa League: «L’obiettivo era tornare a giocare in una competizione continentale, visto che arrivavamo da un’annata difficile, in cui avevamo chiuso al nono posto. Non era facile, perchè ci sono stati tanti grandi cambiamenti. L’addio dei senatori? Da loro imparavamo tanto in allenamento, si impegnavano tantissimo e quando giocavano avevano una mentalità superiore. La loro mentalità, anche alla luce dei successi ottenuti, era fondamentale per i nuovi giocatori. La cosa che più mi è rimasta impressa è stata la loro voglia di vincere».
CAMBIO IN CORSA – Ranocchia commenta anche l’esonero di Mazzarri: «Nella mia carriera spesso mi è capitato di cambiare allenatore a stagione in corso. E’ un momento complicato perchè vengono modificate tante cose, bisogna seguire i nuovi metodi d’allenamento e ritmi diversi nel corso della giornata. Ma il calcio è questo, e noi dobbiamo solo dimostrare spirito di adattamento».
OBIETTIVI – Il difensore conclude parlando degli obiettivi per il 2015: «Raggiungere le presenze di Zanetti sarà un lavoro duro (ride, ndr), però mi auguro di alzare tanti trofei. L’obiettivo primario resta quello di ricambiare sul campo l’affetto dei tifosi, solo così possiamo arrivare lontano. Spero che il 2015 sarà un anno importante».