«L'Inter farà il bis scudetto. Ed i MOTIVI sono QUESTI»: la forte convinzione di ZENGA, BERGOMI, RANOCCHIA, ALTOBELLI e MAZZOLA - Calcio News 24
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«L’Inter farà il bis scudetto. Ed i MOTIVI sono QUESTI»: la forte convinzione di ZENGA, BERGOMI, RANOCCHIA, ALTOBELLI e MAZZOLA

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Andrea Ranocchia, ex calciatore e beniamino dell’Inter, ha parlato insieme ad altri ex capitani che hanno vestito la maglia nerazzurra

La Gazzetta dello Sport ha raccolto il parere di alcuni grandi capitani del passato sull’Inter di oggi e le prospettive di ripetersi. Ecco un estratto dei loro pareri.

ZENGA – «In porta l’Inter mi sembra ben coperta. Sommer lo abbiamo visto, ha due doto assolutamente fondamentali per un portiere: continuità di rendimento e regolarità».

BERGOMI – «Lo scudetto vinto non è una garanzia assoluta, perché non sono più i tempi dello strapotere per anni della stessa squadra come ai tempi della Juve: guai mollare, le altre ti stanno addosso. E per non mollare sarà importante anche la solidità dietro».

RANOCCHIA – «Rosa profonda e di altissimo livello, armonia di squadra, giocatori esperti e un allenatore bravissimo a gestire il gruppo, garantisce il sottoscritto che ci ci ha lavorato insieme: mettete insieme questi fattori e capirete perché l’Inter è la candidata numero uno alla vittoria del prossimo campionato. Lo scudetto vinto da dominatori, poi, ha creato un vantaggio che i dirigenti dell’Inter hanno irrobustito».

ALTOBELLI – «Lo scudetto può e deve restare dov’è. Ovvero sulla maglia dell’Inter: a oggi non vedo squadre più competitive e attrezzate di quella nerazzurra. Per due motivi: primo, sono rimasti tutti i campioni e questa è una bella sterzata rispetto al recente passato in cui uno o due big venivano ceduti per ragioni di bilancio. Secondo, la società si è mossa per tempo ingaggiando i giocatori voluti da Inzaghi: è così che si lavora per rinforzare una squadra».

MAZZOLA – «Da Calhanoglu a Barella, da Mkhitaryan all’ultimo colpo Zielinski, tutti hanno una tecnica di base importantissima, che permette loro di giocare senza paura e di rispettare sempre le consegne dell’allenatore».