Ranieri DICE TUTTO: «Oltre alla Roma porto Cagliari nel cuore, è stato il finale perfetto. ULTIMA esperienza? Ecco cosa mi PIACEREBBE fare»
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Ranieri DICE TUTTO: «Oltre alla Roma porto Cagliari nel cuore, è stato il finale perfetto. ULTIMA esperienza? Ecco cosa mi PIACEREBBE fare»

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L’ex allenatore del Cagliari, Claudio Ranieri, ha rilasciato delle dichiarazioni sui rossoblù, la Nazionale di Luciano Spalletti e molto altro

Claudio Ranieri ha rilasciato una lunga intervista per il quotidiano La Repubblica. L’ex allenatore del Cagliari tra le altre, ha rilasciato delle dichiarazioni sui rossoblù, la Nazionale di Luciano Spalletti e tanto altro. Le sue dichiarazioni:

ULTIMA ESPERIENZA – «A Cagliari ho chiuso un cerchio, è stato il finale perfetto. Però un po’ di voglia c’è sempre, chi lo sa. Di sicuro non farò mai il commentatore televisivo, proprio non mi va. L’ho già detto, come ultimissima cosa mi piacerebbe allenare una nazionale. Ho detto “una” nazionale, eh, non “la” nazionale».

NAZIONALE – «Mi auguravo che Spalletti ne sarebbe venuto fuori e sono contento che l’abbia fatto. E quando dichiarai che mi sarebbe piaciuto guidare una selezione, lo feci con voi di Repubblica e Mancini era ancora saldissimo. Non mi sono mai candidato all’azzurro e non lo faccio certo ora».

ROMA E CAGLIARI – «No, anche la Roma è una squadra nuova, ha dovuto aggiustare molto, ma De Rossi ha già dimostrato di saper essere una guida e in campo mette le idee, non il cuore o la pancia. E comunque la partecipazione emotiva aiuta. Io ho girato molto e oltre alla Roma, che è la mia squadra da bambino, nel cuore porto il Cagliari, e Cagliari: ho amato e amo tutto di quella squadra e questo amore mi ha aiutato in questi ultimi due anni, perché nessuno più di chi ama vuole il bene dell’amato».

ROSSOBLU’ SENZA SIR CLAUDIO – «È importante che i tifosi capiscano che, in un campionato che si sta frazionando tra i vari fondi, lì c’è ancora un presidente che cerca di far quadrare i conti».

SERIE A 2024-2025 – «Non solo, ci vorranno ancora due o tre giornate come minino per definire con più precisione i valori in campo, visto quanti giocatori di un certo peso devono ancora trovare il loro posto. A parte l’Inter e pochi altri, vedremo squadre diverse da quelle dei primi tre turni ed è una cosa un po’ strana, ma è un’altra stortura del mercato
lungo»
.

SINGOLE SQUADRE – «L’Inter è l’Inter. Thiago Motta sembra che abbia subito preso la Juve per il verso giusto e in più deve ancora buttare nella mischia tutti i pezzi grossi. Mi sta piacendo molto il Toro di Vanoli, squadra verticale come poche, e aspetto il Napoli, perché Conte se non arriva primo arriva secondo, specie se non deve fare le coppe».

POLEMICA SUL CALCIOMERCATO – «In queste tre giornate però non abbiamo visto molto di vero: sono anni che sostengo che il mercato non possa durare così a lungo, è assurdo che gli allenatori debbano lavorare per settimane in uno spogliatoio che sembra un aeroporto, con gente che viene e gente che va. Un tecnico dovrebbe cominciare la preparazione dicendo ai giocatori: siamo una squadra, andiamo. Ma non può. E non c’è mai tempo, perché i tifosi vogliono che si vincano pure le amichevoli».

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