2017

Raiola svela un retroscena: «Nedved non voleva la Juve. Kean? Ecco il suo futuro»

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Il noto procuratore ha parlato del mondo Juventus, svelando un retroscena su Nedved. Ecco le parole di Mino Raiola

La Juventus ha concluso spesso affari con Mino Raiola, uno degli agenti più potenti in circolazione. Uno dei grandi colpi dei bianconeri è stato sicuramente Pavel Nedved ma anche Zlatan Ibrahimovic e Paul Pogba appartengono alla scuderia dell’agente. Raiola ha parlato a “Il Corriere dello Sport” del momento della Juve e non solo: «Nei primi sette anni della sua presidenza, Agnelli ha fatto un lavoro straordinario e l’aggettivo è riduttivo. Sai qual è stata la mossa all’origine di tutto? Scegliere le persone giuste al momento giusto collocandole nel posto giusto. Si comporta in maniera opposta rispetto a De Laurentiis. Higuain? Non avrei mai speso 90 milioni ma la Juve ha avuto ragione. Mandzukic, invece, è il giocatore che io prenderei subito. Nella Juve ha fatto un salto di qualità eccezionale: è diventato stabilmente un top player di livello internazionale. Allegri? E’ diventato un allenatore di livello mondiale».

LE PAROLE DI RAIOLA – L’agente ha poi svelato un retroscena sul passaggio di Pavel Nedved dalla Lazio alla Juventus: «Nedved? Pavel a Torino non ci voleva proprio andare. Aveva ricevuto l’aumento dell’ingaggio da Zoff ma io avevo accompagnato Cragnotti in Brasile per tre volte e avevo capito che c’era qualcosa che non andava. La cessione alla Juve divenne inevitabile. Quei 73 miliardi di lire erano diventati ossigeno puro. Pavel capì e accettò, per amore della Lazio, ma i primi tempi furono durissimi. Questione di metodologie di allenamento. Può sembrare un paradosso, ma Nedved correva troppo. Una sera, Umberto Agnelli mi chiamò: “Scusi, Raiola, ma il suo assistito non si allena con la Juve?” Risposi: perché? E Agnelli: “Perché alla Mandria, la tenuta alle porte di Torino dove siamo vicini di casa, lo incrocio mentre corre come un forsennato, sia il mattino sia la sera. Ha ingoiato una batteria?”. Scoppiai a ridere e gli spiegai che Nedved è sempre stato così: si allena il doppio rispetto ai compagni». Chiosa su Kean: «Decideremo con la Juve il da farsi, lui diventerà un fenomeno. Può restare ma solo se sarà in pianta stabile in prima squadra, altrimenti valutiamo un prestito, magari in Olanda».

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