Europei
Rabiot: «Serie A campionato sottovalutato. Favoriti all’Europeo? Bisogna essere misurati»
Adrien Rabiot parla dal ritiro della nazionale francese: le parole del centrocampista della Juventus
Adrien Rabiot, dal ritiro della Francia, lancia la sfida a Cristiano Ronaldo, avversario a Euro2020.
RUOLO – «Bisogna essere pronti a tutto. In questo centrocampo dobbiamo muoverci molto e invertire le posizioni. Spetterà all’allenatore determinare il giocatore più attrezzato per giocare in questa posizione. Certo, se si deve fare, lo farò io».
GIRONE EURO2020 – «La Germania e il Portogallo sono due nazionali molto forti. Penso che sia meglio giocare con queste nazioni, che giocano a calcio in modo aperto. Potrebbe essere più adatto per noi rispetto alle cosiddette nazionali più deboli».
PRIMA PARTECIPAZIONE MANIFESTAZIONE INTERNAZIONALE – «È stato un orgoglio vedere il mio nome, una gioia dire che questa volta ci sono. È bello perché dietro c’è tanto lavoro ed è qualcosa che aspettavo da un po’».
SERIE A – «E’ un campionato sottovalutato. Impari molto, puoi migliorare molto quando arrivi da straniero. Ci sono altri club dove lavori bene, per questo ci saranno altri francesi in Italia».
FRANCIA FAVORITA – «Dobbiamo essere misurati. Ovviamente siamo campioni del mondo, c’è la finale 2016. Penso che sia normale per chi giudica, sembra normale. Siamo consapevoli delle nostre potenzialità e dei nostri punti di forza».
KANTE’ – «Sicuramente è uno dei migliori nel suo ruolo, con le sue prestazioni e il fatto di aver vinto la Champions League. Porta tanto, nel recupero e nei contrasti. Con il pallone è migliorato enormemente, è capace di contrattaccare e salire con la palla. Ha raggiunto un altro livello. Quando c’è lui, è molto meglio».
SFIDA CON RONALDO – «Avevamo preso un appuntamento, avevamo discusso poco prima. Mi ha detto che avevamo una squadra forte, solida. Si parlava molto della Francia dentro la Juventus, ha detto che doveva prestare attenzione anche a loro».
BENZEMA – «Karim porta qualcos’altro, giochiamo con lui in modo diverso rispetto a come faremmo con Olivier Giroud».