2017
Rabiot, il duca del PSG: «In Champions in teoria siamo favoriti, ma…»
Adrien Rabiot tra la Francia al Mondiale e il PSG che punta alla Champions: «Neymar e Mbappé fenomeni, ma Dani Alves è stato un altro colpo importante»
I tifosi lo chiamano il duca. Per l’eleganza e la sicurezza che sfoggia in campo, ormai da titolare in una delle squadre più in vista e ambiziose, come il Psg. Per gli amici però rimane «Poupou», per via della capigliatura ribelle alla Puyol, l’ex capitano del Barcellona. A 22 anni Adrien Rabiot ha tutte le qualità per imporsi come uno dei migliori centrocampisti in Europa. Ennesimo talento a disposizione anche della Francia di Didier Deschamps, che si gioca un posto diretto al Mondiale nelle prossime due partite contro Bulgaria e Bielorussia. «Sono due gare difficili. Ormai non ci sono più squadre facili da battere. Lo dimostra il nostro 0-0 contro il Lussemburgo nell’ultima partita. La Bulgaria in casa è forte, sarà complicata anche per noi». L’impressione, però, è che questa Francia abbia qualità in abbondanza per superare il doppio ostacolo, con giocatori molto giovani come lei, già pronti per assicurare un futuro radioso ai Bleus. «È vero, c’è una nuova generazione di talento in arrivo, ma nel calcio non basta mettere un nome su una maglia per vincere – conferma il centrocampista a “La Gazzetta dello Sport” -. È meglio restare focalizzati sull’obiettivo che è quello di qualificarci quanto prima. In prospettiva poi abbiamo una squadra che potrebbe fare un buon Mondiale».
COMPAGNI E MONDIALE – Un buon Mondiale per Rabiot immagino significhi essere titolare in Russia. «Sono ambizioso come tutti. E un giocatore che viene convocato per la Coppa del Mondo è normale voglia giocare il più possibile, e non restare in panchina. Ma le scelte le fa il c.t.. L’importante per me adesso è far parte di questo gruppo. Poi, a qualificazione acquisita, vediamo che succederà. Spero di aver la fortuna di giocare». In ogni caso, lei è ormai titolare indiscusso nel Psg, al fianco di Motta e Verratti. «Credo di essere migliorato quotidianamente, solo osservandoli. Motta è un giocatore che non perde mai la calma, gioca a testa alta, con una visione di gioco straordinaria e con un’ottima qualità di passaggi. Verratti è quello che si proietta più facilmente verso l’area avversaria, con un ottimo lancio».
OBIETTIVO CHAMPIONS? – Rabiot titolare è anche un esempio per i ragazzi delle giovanili del Psg. «Già al centro di formazione ci insegnano a puntare in alto, a giocare un giorno in Champions League. L’ambizione fa parte della nostra identità che tento oggi di mostrare in campo. Ma ci insegnano pure che bisogna lavorare duro, anche se è normale che non tutti potranno arrivare in prima squadra». Soprattutto adesso che il PSG è entrato in una nuova dimensione con Neymar e Mbappé. Sono più impressionanti da compagni di squadra o da avversari? «Neymar è un fenomeno. Ce ne eravamo resi conto quando ha vinto praticamente da solo la partita di ritorno agli ottavi di Champions League, la scorsa stagione al Camp Nou. È meglio di certo averlo in squadra che contro. Mbappé sta confermando di aver un grandissimo talento. E il talento non ha età. Kylian ha un grande futuro davanti. Sono le due star del mercato, ma non bisogna assolutamente dimenticare l’importanza di Dani Alves. È un leader». In Champions, questo Psg è tra i candidati per la vittoria finale. «Sulla carta possiamo essere inseriti tra i favoriti, ma le partite vanno giocate. E la Juventus, per esempio, ha disputato due finali negli ultimi tre anni: ha quell’esperienza che forse a noi manca ancora un po’. E si sono rinforzati bene, anche col mio ex compagno Matuidi».