2009

Questo Milan di inizio stagione

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Quando si concluse il calcio mercato estivo e le amichevoli pre-campionato terminarono non avevo la minima fiducia nella stagione rossonera: la squadra non era stata rinforzata, aveva perso il suo giocatore migliore (Kaka) e la squadra esprimeva un gioco di scarso livello.
Oggi, dopo quattro mesi, i problemi del Milan sono tanti, ma la situazione è meno drammatica di quello che si potesse pensare: senza tener conto della partita in meno, i rossoneri sono a soli cinque punti di distacco dall’Inter (decisamente più forte sulla carta, con una rosa più ampia) e addirittura uno in più della Juventus; frutto di un gioco molto particolare, di un Ronaldhino migliorato rispetto allo scorso anno e di due centrali difensivi tra i migliori del Mondo.
Quello che è mancato in questi anni al Milan è una programmazione dignitosa, sono stati acquistati molti giocatori in là  con gli anni, i quali, ormai logori, non hanno reso al meglio; non si è investito nel settore giovanile (praticamente dimenticato, il Milan primavera non vince una campionato dal 1964, per altro l’unico titolo, e un Torneo di Viareggio dal 2001) privandosi così del giusto ricambio generazionale in grado di mantenere la squadra più a lungo ad alti livelli.
Secondo Florentino Perez ci vogliono “Zidanes y Pavones”, ovvero bisogna comprare i grandi giocatori, nei ruoli chiave, e investire sui giovani dove non si trova un fuoriclasse. Teoria giusta la sua per le casse del Real (anche se altamente indebitate), ma non per le nostre squadre; Galliani e Braida hanno fornito a Leonardo due soli acquisti, Thiago Silva, arrivato addirittura a gennaio, e Huntelaar, mai utilizzato; per il resto l’allenatore brasiliano ha usufruito della rosa di Ancelotti, modificandone lo schema tattico. La società  ha speso molti soldi in malo modo negli anni passati, non capendo che al Milan mancano due terzini di livello, un centrocampista e, se si vuole andare avanti con questo schema, due punte esterne.
Difficile fare dei nomi, si era preso Cissokho, ma Berlusconi non voleva investire tutti quei soldi per un terzino (si è usata la scusa dei denti per evitare di pagare delle penali), il francese sta giocando bene nel Lione, poteva essere una soluzione valida sulla sinistra, dove si alternano Zambrotta e Antonini; mentre sulla destra il ruolo è coperto da Oddo e Abate, il primo commette un sacco di errori sia in fase difensiva sia nell’esecuzione dei cross, il secondo ci mette il massimo impegno, ma soffre troppo in fase difensiva perchè lui di fatto è un’ala pura; si era cercato De Silvestri, il quale dopo l’infortunio sta giocando con continuità  nella Fiorentina, con un buon rendimento. Io dovessi fare una scelta al risparmio punterei su Lichsteiner della Lazio.
A centrocampo ora tornerà  Beckham, inseritosi bene lo scorso anno, ma con una stagione in più sul groppone, può essere un’alternativa a Seedorf e Pirlo, ma se avessi dovuto fare una scelta quest’estate avrei preferito che la società  avesse tenuto Gourcuff. In attacco, invece si è investito finalmente su un giovane giocatore, Adiyah, il quale, tuttavia, non ci sarà  per un mese e mezzo perchè impegnato in Coppa d’Africa. Il ghanese, comunque, è un giocatore tutto da scoprire, se arrivasse qualcun altro sarebbe meglio, per permettere a Ronaldhino e Pato di rifiatare.
In ogni caso la rosa a disposizione di Leonardo è troppo scarna e molti dei giocatori non reggono le tre partite in una settimana.
Il nuovo modulo, che ritengo a dir poco scriteriato, ha portato dei risultati in campionato, mentre in Champions, da quando è stato impiegato non ha regalato nemmeno un successo, segno probabilmente del fatto che il Europa questo schieramento non può portare frutti. Forse bisognerebbe rafforzare il centrocampo, privandosi di uno tra Seedorf e Pirlo, per dare più sostanza in mezzo al campo. Leonardo, ora andrà  avanti con questo schema e con gli uomini che ha, mentre Galliani, secondo me, farà  qualcosa per rafforzare la rosa a gennaio ulteriormente: un terzino o destro o sinistro è l’obiettivo più probabile.

Fabio Catricalà 

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