2014
Quello che l’agente non dice: Umberto Calaiò
L’appuntamento periodico per conoscere meglio gli agenti italiani
Appuntamento numero undici nella nostra rubrica settimanale che ha lo scopo di farvi entrare nel mondo degli agenti. Umberto Calaiò ha delle caratteristiche particolari che lo differenziano dagli altri, una formazione professionale che arriva direttamente dal campo. L’agente palermitano ha l’abilitazione per fare l’allenatore e ha un passato recente come osservatore, il che gli permette di analizzare anche dal punto di vista tecnico le prestazioni dei suoi assistiti e non. Un occhio alle prestazioni e l’altro ai rapporti con le società. Calaiò è il fratello del noto attaccante del Catania Emanuele del quale gestisce gli interessi professionali. Il suo centro operativo è a Palermo e questo gli permette di avere una grande conoscenza di tutti i talenti che fioriscono da quella regione. Affabile e preparato, con una grande attenzione nel cercare di valorizzare i giovani italiani.
TRE STELLE – Umberto Calaiò è uno dei soci fondatori della CADIPE, uno studio legale associato nato nel 2002. Il socio è l’avvocato Marco Di Giugno che si occupa del diritto sportivo, Calaiò della gestione dei giocatori. Lodevole l’iniziativa ideata nel luglio 2005 quando fondarono l‘Equipe Sicilia, la terza più antica dopo Lombardia ed Emilia Romagna. Attraverso questa associazione danno la possibilità a tutti i giocatori svincolati della regione di potersi allenare e, magari, mettersi in vetrina in attesa di una chiamata. Negli ultimi anni hanno organizzato diverse amichevoli di prestigio con Catania, Palermo e la scorsa estate con la Reggina, in occasione della presentazione della formazione amaranto. Nel 2008 ospitarono a Sciacca, in provincia di Agrigento, i campioni di Germania del Bayern Monaco. Un impegno costante e produttivo che riguarda anche i dilettanti in cerca di un contratto. Per quanto concerne la gestione degli assistiti, le ultime scelte si stanno rivelando fruttuose. Il centrocampista Davi, dopo la piccola delusione del mancato rinnovo con il Benevento, ha abbracciato il progetto dell’ambizioso Bassano. La formazione veneta è in testa al girone A di Lega Pro e può diventare la sorpresa del campionato. Per quanto riguarda Calaiò è stata fatta una scelta di vita con il ritorno nella sua amata Sicilia. Bravo Umberto a strappare un buon contratto al Catania nonostante una trattativa non facile e che si è conclusa anche grazie all’ausilio di Alessandro Moggi. Calaiò da dieci anni è uno dei collaboratori dell’agente di Immobile e Nocerino, solo per citarne due. Piccole difficoltà, dovute anche alle leggi federali, per l’attaccante De Sena e il centrocampista Velardi che hanno rescisso il loro contratto con il Parma e sono in attesa di una nuova sistemazione. Il primo si allena con la Reggiana e sta cercando in tutti i modi di convincere la società emiliana a tesserarlo.
GLI ASSISTITI – Il giocatore più rappresentativo della scuderia della Cadipe è sicuramente Giovanni Marchese, difensore classe 84′ e punto fermo del Genoa di Gasperini. Spicca per la sua duttilità che gli permette di agire sia da centrale sinistro in una difesa a tre che da esterno di centrocampo o terzino. Bravo l’entourage a strappare un contratto fino al 2017, in modo da dare continuità ad una scelta importante. Tra i giovani interessanti c’è sicuramente Giulio Sanseverino, prodotto del sempre più florido settore giovanile del Palermo. Parabola strana la sua perchè il club rosanero sembrava puntare molto sulle sue qualità, tanto da farlo esordire giovanissimo in A nel 2012. L’arrivo di Gattuso in panchina non gli porto grossi giovamenti e nemmeno con Iachini scattò quella scintilla necessaria. Sanseverino a gennaio si trasferi a Perugia dove ha dato il suo prezioso contributo alla promozione in B. In estate è stato corteggiato da mezza Lega Pro ma alla fine l’ha spuntata il Savoia che adesso avrà il compito di valorizzare questo centrocampista offensivo classe 94′, autore di ben due gol in sei uscite fino ad ora. Meno fortunato, allo stato attuale, il campionato di Statella alla Pro Vercelli. arrivato in Piemonte lo scorso gennaio a titolo definitivo dal Bari. Il cambio di modulo lo sta penalizzando e non è da escludere una sua partenza nel mercato di gennaio, alla ricerca di maggiore spazio. Altro giovane interessante, che testimonia la particolare attenzione rivolta da Calaiò ai settori giovanile, è Luigi Silvestri. Difensore classe 93′, punto di forza del Messina di Grassadonia, un profilo da tenere sotto osservazione.
MERCATI DI COMPETENZA – Il terreno battuto dalla Cadipe è sopratutto, per scelta, quello italiano. Non mancano però nuove idee e progetti che si muovono verso Dubai. In passato Calaiò ha operato con il mercato sudamericano con ramificazioni in Argentina e Uruguay, e negli ultimi mesi sono stati presi contatti con alcune società inglesi.
TRASFERIMENTI STORICI – Nella pur giovane carriera di Umberto Calaiò si contanto alcune operazioni di buon livello. A partire dal trasferimento nel 2006 del portiere argentino Sebastian Cejas dalla Roma alla Fiorentina. Nello stesso anno cura in prima persona il trasferimento di Gaetano De Rosa dal Bari al Genoa. Con la società ligure i rapporti sono ottimi come testimoniano anche le operazioni Marchese e Calaiò che fino alla passata stagione lottava gomito a gomito con Gilardino per un posto da titolare. Altro trasferimento importante per il primissimo Napoli di De Laurentis fu quello dell’uruguayano Amodio nel 2005. Calaiò è intervenuto ai nostri microfoni per avanzare la sua opionione sull’annosa questione relativa all’abolimento dell’albo degli agenti Fifa: «Su questo argomento, allo stato attuale, le mie considerazioni possono essere limitate. E’ stato redatto il nuovo regolamento dalla Fifa ma si deve aspettare che venga assimilato dalla Figc e poi spiegato a noi professionisti. Io credo che sarebbe stato meglio mantenerlo perchè almeno c’è una sorta di associazione dei procuratori come tutela e si può evitare l’esercizio abusivo. Adesso si vedono di più niove figure e si da maggiore importanza agli avvocati. Non bisogna avere cariche pendenti penali e una partita iva da intermediario. Gli agenti, a mio avviso, avevano competenze più specifiche ed era un mondo più controllato. Per quanto riguarda la mia attività professionale io cerco di dare consigli diversi ai miei ragazzi. Proveniendo da una formazione diversa rispetto ad altri, con i miei assistiti riusciamoa fare delle analisi tecniche delle prestazioni. Non voglio sostituirmi al ruolo dell’allenatore ma cerco di dare consigli tecnici oltre che la mera assistenza contrattuale. Mi piace girare e scovare talenti, è stata sempre la mia più grande passione».