2014

Quello che l’agente non dice: Sergio Berti

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L’appuntamento periodico per conoscere meglio gli agenti italiani

Il precursore in Italia fu l’avvocato romano Dario Canovi, che curò il trasferimento del brasiliano Juary all’Avellino. Negli ultimi anni hanno assunto sempre più potere, tanto da essere temuti dalle società. Nel panorama italiano spicca il nome di Sergio Berti, procuratore di giocatori del calibro di Daniele De Rossi e Alessio Cerci, tanto per citarne due. Berti è uno dei più bravi, riesce sempre a muovere i suoi assistiti nei grandi club italiani ed europei, a suon di milioni. Ha lavorato in sinergia con un altro guru del mercato pallonaro come Fali Ramadani. In collaborazione hanno dominato il mercato della Fiorentina nell’era Corvino quando l’area balcanica era terra di conquista. Con la nuova dirigenza ha mantenuto rapporti, sopratutto con Daniele Pradè, fino alle cessioni di Jovetic al Manchester City e Ljacic alla Roma. Colleghi e addetti ai lavori lo considerano come uno dei più ‘tosti’. Allergico alle telecamere e ai microfoni dei gornalisti, è un’impresa trovare una sua istantanea. Non si vede ma si sente eccome.

QUATTRO STELLE E MEZZO – I docenti spesso utilizzano i mezzi voti per giustificare un qualcosa che manca, un particolarespesso deicisivo. No, non siamo qui a fare i maestrini ma quel qualcosa, nel caso di Berti, è la disponibilità a rapportarsi con gli addetti ai lavori della carta stampata. E’ quasi impossibile trovare una sua intervista, il suo telefono spesso squilla a vuoto. Scontroso come pochi, per scelta, Berti preferisce far parlare i fatti. E’ stato il protagonista indiscusso dell’ultima sessione di calciomercato con il trasferimento di Cerci all’Atletico Madrid campione di Spagna e recente finalista in Champions League. Una pista, quella spagnola, alla quale aveva inziato a lavorare da maggio, sottotraccia. Con il Milan solo abboccamenti nemmeno troppo convinti, servivano tanti soldi per portarlo via dal Torino. A proposito, anche qui nota di merito: Cerci ha un carattere forte che con Firenze mal si sposava, l’idea del trasferimento in granata gli ha cambiato, in meglio, la carriera. Nel marzo del 2013 andò ad un passo dal grande colpo: De Rossi al Manchester City a parametro zero. Un piano studiato nei dettagli con l’allora tecnico Mancini che stravedeva per Capitan futuro, un’operazione che avrebbe dovuto contenere anche lo stesso Cerci. Furono mesi intensi di trattiative con l’allora coppia Baldini-Sabatini, la volontà di De Rossi di rimanere nella sua città prevalse. Non male, il centrocampista firmò il rinnovo a sei milioni di euro a stagione risultando il giocatore più pagato della serie A. Lo ha strappato ad una nutrita concorrenza e adesso aspetta di racoglierne i frutti: Alessio Romagnoli è uno dei migliori difensori classe 95′ del panorama europeo. Se lo gode la Sampdoria e Sinisa Mihajlovic che fu assistito di Berti nella sua carriera da calciatore. Berti insieme a Bozzo, Raiola e Pastorello muove il mercato quando e come vuole.

GLI ASSISTITI – La scuderia dell’agente di Pistoia è lunga e ben assortita. Il nome più importante è quello di Daniele De Rossi per ovvi motivi. Aleksandar Kolarov è stato vicino al ritorno in Italia nel 2013 quando Berti parò diverse volte con Paratici ma l’elevato ingaggio e il costo del cartellino non facilitarono il suo ritorno in Italia. Kolarov in Inghilterra è migliorato molto anche dal punto di vista difensivo pur non essendo un titolare inamovibile. Con Pellegrini il rapporto non è ottimale nonostante i 4 gol in 42 presenze dell’ultima stagione. La cessione di Libor Kozak all’Aston Villa fu un vero affare per la Lazio che due estati fa incassò ben otto milioni di euro dai Villains. Tutto sommato l’attaccante ceco non aveva fatto male in biancoceleste, risultando spesso decisivo nelle notti di Europa League. Berti cura gli interessi di Lorenzo De Silvestri che ha avuto una parabola simile a quella di Cerci. Dopo gli anni a corrente alternata tra Lazio e Fiorentina, De Silvestri si è rilanciato alla Sampdoria dove le sue prestazioni non sono passate inosservate. Prandelli lo aveva inserito nel ‘gruppone’, vediamo se sarà dello stesso avviso il neo c.t Antonio Conte. Uno degli ultimi acquisti è stato il possente difensore argentino del Palermo Ezequiel Munoz, contratto in scadenza nel 2015 e prossimo nome da segnare in rosso del mercato estivo, magari a parametro zero. Completano la lista anche gli esperti difensori Dainelli del Chievo Verona e Gianluca Comotto del Perugia.

AREE DI COMPETENZA – L’asse con Ramadani permette a Berti di avere un ruolo rilevante nell’area balcanica. Ramadani ha la procura di quasi cinquanta giocatori, un’agenzia disseminata in tutta Europa, con una vasta rete di collaboratori, e che sta guardando con interesse alla Bundesliga. Importanti contatti anche in Inghilterra e nella Premier League come testimoniano i trasferimenti di Kolarov al Manchester City nel 2010 e di Kozak all’Aston Villa nel 2013. Senza dimenticare Stefan Jovetic e Adem Ljacic, anche lui vicinissimo al trasferimento in Premier League prima di cedere alle lusinghe della Roma. Nel mercato spagnolo ha chiuso Cerci all’Atletico Madrid, club con il quale siglò uno degli affari più importanti degli ultimi anni per un certo Cristian Vieri.

I TRASFERIMENTI STORICI – Correva l’estate del 1997 e c’era un centravanti dal grande fisico che aveva segnato otto gol con la maglia della Juventus, partendo quasi sempre dalla panchina. Quell’attaccante rispondeva al nome di Cristian Vieri, non uno qualunque. Berti lo porta all’Atletico Madrid che spese la cifra shock di 34 miliardi delle vecchie lire. Non male considerando che una stagione più tardi, i Colchoneros piazzano una plusvalenza da 21 miliardi cedendolo alla Lazio del Presidente Cragnotti. Altro trasferimento molto costoso fu quello che portò Vincenzo Montella dalla Sampdoria alla Roma nel 1999. Berti aveva la procura dei due migliori attaccanti italiani, una vera fortuna professionale ed economica. Bravissimo lui ad accapparrarseli. Berti era anche l’agente di un talento purissimo come Domenico Morfeo che nell’arco della sua carriera ha fallito nelle grandi squadre come Milan e Inter ma ha deliziato le platee di Bergamo e Parma. Entra di diritto tra le sue migliori operazioni, la più recente: Alessio Cerci all’Atletico Madrid per 15 milioni più bonus. Giù il cappello.

 

 

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