2014
Quello che l’agente non dice: Andrea Cattoli
L’appuntamento periodico per conoscere meglio gli agenti italiani
Chi era l’agente di Maradona? Chi era l’agente di Ronaldo? Chi era l’agente di Roberto Baggio? Sfidiamo ognuno di voi a rispondere senza consultare Google. La verità è che fino a qualche anno fa la figura dell’agente era totalmente avvolta nell’anonimato (molto spesso a ragione): l’agente era colui che aiutava il calciatore a trovarsi una sistemazione. Punto. Negli ultimi anni è anche grazie all’espansione di testate giornalistiche on-line come quella che state leggendo adesso che la figura dell’agente FIFA si è presa la sua fetta di protagonismo, fino a divenire talvolta ingombrante. Chi è l’agente di Balotelli? Il 99% di voi riuscirà a rispondere a questa domanda senza sbirciare, ci giochiamo 20 euro. La premessa è obbligatoria per dire che agenti e media sono connessi tra di loro da un rapporto di stretta interdipendenza: non sveliamo nessun segreto di Fatima se diciamo che sono spesso gli agenti a scoperchiare il vaso di Pandora di trattative altrimenti avvolte nel più totale mistero (e questa cosa un po’ vi manca, ce ne rendiamo conto), ma fidatevi, riveliamo assolutamente la verità e nient’altro che la verità se diciamo che è grazie ai media che gli agenti di oggi sono diventati protagonisti del settore calcio. In questo senso, per un procuratore, essere consapevole dell’importanza dei vari media e saperli gestire con una certa naturalezza rappresenta la capacità di essere almeno dieci passi avanti rispetto ad altri colleghi. Non stiamo dicendo che sapersi vendere è più importante che saper fare, stiamo dicendo che sapersi vendere è importante almeno quanto saper fare, che è diverso. Andrea Cattoli in questo senso è uno degli agenti di ultima generazione che peggio riesce a rappresentare tutto ciò: nel suo caso non è questione di non sapersi rapportare per niente ai media, è questione di essere assolutamente convinto di sapersi rapportare nel modo giusto. E’ questa convinzione, errata, che lo porta spesso ad ignorare richieste interessanti di interviste (tranne ad alcuni pochi soliti noti). Sia ben chiaro al lettore: nessuno nel nostro settore può avere la pretesa che gli addetti ai lavori rispondano alle domande che gli poni, ma esiste la delicatezza di saper dire cordialmente di no ad una domanda. Vendere le gesta (o le disgrazie, purtroppo) dei propri assistiti non è sinonimo di qualità nella gestione dei media, ma questo vuole essere chiaramente un discorso generale, non riferito al solo Cattoli. Nella sostanza: una nostra redattrice ha trascorso settimane nel tentativo di estrapolare una dichiarazione, che fosse una, dalla bocca di Cattoli. L’unica informazione avuta riguardava l’assoluta sicurezza che De Luca rimanesse all’Atalanta. Due giorni prima che fosse ceduto al Bari (ma il calcio si evolve molto velocemente). Per il resto, mai un solo “no” ottenuto come garbata risposta alle sue domande, ma nemmeno un “sì”, semplicemente un inutile procrastinare. Sarebbe bastato declinare, ma forse era pretendere troppo da chi spesso nemmeno risponde al telefono (ci abbiamo pazientemente riprovato appena nella giornata di ieri, per questo approfondimento). AGGIORNAMENTO 20/12/2014: Chiarimento avvenuto con l’agente Andrea Cattoli, pur rimanendo fermi in talune nostre perplessità, auspichiamo una maggiore apertura dell’agente dal punto di vista mediatico. Non che parlare con la vituperata categoria dei giornalisti sia un obbligo, ma un modo costruttivo per farsi conoscere dal fruitore medio di calcio affinchè possa meglio comprendere certe dinamiche (tavolta apparentemente inspiegabili), quello sì. Michele Ruotolo
DUE STELLE- Andrea Cattoli è considerato uno dei migliori giovani tra gli agenti italiani. Iniziò la sua carriera di agente nel 2007 con il brasiliano Luis Sacilotto, assistito ai tempi del Cesena. Romangolo classe 1981′, Cattoli viene definito come un duro nelle trattative, abile sopratutto nell’acquisire nuove procure. La sua scuderia è diventata molto numerosa sopratutto nell’ultimo biennio, con una lista che si avvicina alle cinquanta unità. Molti sono i successi ma anche qualche perdita come Moussa Konè dell’Avellino passato a Mario Giuffredi. Nella sua valutazione conta molto la querelle con la Sampdoria per i rinnovi di Regini e Okaka, i due punti forti tra gli assistiti. Se dovessero esserci dei club importanti dietro, le sue manovre ostruzionistiche avrebbero un senso. Allo stato attuale sembra una scelta difficile da condividere, anche perchè alla Sampdoria Okaka è esploso definitivamente. Come lo stesso giocatore ha ammesso in svariate occasioni, il club blucerchiato è stato l’unico a credere sulle sue qualità grazie anche al lavoro di Mihajlovic. Una gestione che non condivido, come anche i rapporti con la stampa. Fino a qualche anno fa era sempre disponibile ad ascoltare i suoi interlocutori (spesso era lui stesso a proporsi), adesso sembra quasi infastidito da troppo clamore, beato lui.
GLI ASSISTITI – La punta di diamante dell’agenzia di Cattoli è sicuramente Stefano Okaka Chuca, elemento che potrebbe infiammare il prossimo mercato estivo. Sempre alla Sampdoria milita Vasco Regini, altro suo assistito dai tempi di Empoli. Nel club azzurro militano Davide Moro e Daniele Croce, centrocampisti che gli hanno dato la propria fiducia nel 2013. Cattoli è legato da una forte amicizia anche con Francesco Acerbi che è tornato titolare fisso al Sassuolo. Il giovane più promettente è sicuramente Achraf Lazaar del Palermo sul quale sembrano esserci gli occhi delle grandi. Dalla passata stagione ha preso la porcura del talento del Cesena Andrea Tabanelli che sta recuperando dall’infortunio. Sempre nel club romagnolo figura un altro suo centrocampista come Riccardo Cazzola. Folta la presenza nella serie cadetta: De Luca aveva scelto Bari per la presenza di Mangia ma attualmente ha perso il posto e potrebbe salutare a gennaio. Ottime fin qui le prestazioni di Leonardo Blanchard con il Frosinone e di Giacomo Beretta a Vercelli, dopo che in estate era stato vicino al Carpi. Filippo Falco ha scelto Trapani dopo la stagione altalenante alla Juve Stabia ma le qualità non sono in discussione. In Lega Pro Cattoli lavora molto con il Lecce dove ha Falco, in prestito al Trapani, e Diniz. A Caserta ci sono Karamoko Cissè e Adama Diakitè, due punte in cerca di riscatto dopo alcune stagioni in chiaroscuro. Salvatore Burrai potrebbe lasciare Monza a gennaio per la forte crisi che ha colpito la società brianzola. Crocefisso Miglietta è stato al centro di un caso quest’estate: a giugno la scelta di Ferrara per diventare il perno del centrocampo della Spal, poi il passo indietro e la rottura per scegliere Novara con la regia di Cattoli. A Pagani c’è Giancarlo Malcore mentre a San Marino Daniele Casiraghi.
AREE DI COMPETENZA – Andrea Cattoli si muove sopratutto nel campionato italiano, con la base operativa a Cesena che gli permette una buona copertura in diverse regioni. Viene spesso avvistato nei campi per vedere le rappresentative giovanili, dai giovanissimi alla Primavera. Da quel che ci risulta qualche tempo fa aveva avuto il mandato per Momo Sissoko, avendo qualche contatto anche in Spagna.
I TRASFERIMENTI STORICI – Il colpo più importante nella pur breve carriera dell’agente romagnolo è sicuramente quello di Francesco Acerbi dal Chievo al Milan nella stagione 2012/2013. Significativo anche il recente passaggio di Stefano Okaka dal Parma alla Sampdoria.