2016
Quanto funziona Tello: Sousa lo muove come a scacchi
La Fiorentina di Sousa ha unarma in più: la polivalenza di Cristian Tello
Arrivato un tantino in sordina nell’ultima finestra di calciomercato dal Barcellona con la formula del prestito, diritto di riscatto e contro-riscatto, Cristian Tello si è unito alla sperimentale e dinamica Fiorentina di Paulo Sousa in cerca di una svolta personale. L’esperienza con la maglia del Porto, in prestito biennale, è risultata assolutamente positiva nella prima annata e contraddittoria nell’arco dell’attuale stagione.
L’IMPATTO NEL DETTAGLIO – Tanto da indurlo a chiedere a mamma Barcellona di trovare una nuova soluzione per la propria carriera professionale: direzione Firenze, dal Portogallo ad un portoghese, l’allenatore viola Paulo Sousa che non ha atteso troppo prima di lanciarlo nella mischia. Alla terza gara a disposizione è già titolare e lo sarà per le restanti sfide di campionato: gioca un’ora con il Carpi, ottanta minuti a Bologna dove serve l’assist a Bernardeschi ed è il migliore in campo al Dall’Ara, un’altra ora con l’Inter prima delle scelte ultra-offensive adottate in corso d’opera dal tecnico per vincere la gara chiave per la qualificazione alla prossima Champions, ottantacinque minuti con l’Atalanta – sua migliore esibizione in viola – con gol, assist ed ancora eletto tra i migliori interpreti del match.
GLI IMPIEGHI – Come in una partita a scacchi. Paulo Sousa ha oramai scelto per la sua Fiorentina un 3-4-2-1 ibrido, che spesso può trasformarsi in una linea a quattro quando si difende contro determinati tipi di avversari (essenzialmente quelli che utilizzano il tridente offensivo puro, per evitare gli uno contro uno). Cristian Tello gioca in linea con il suo ruolo a Carpi, attaccante alle spalle del centravanti riferimento offensivo, analogo discorso nella trasferta di Bologna ma spostato a sinistra, arriverà da lì infatti l’assist perfetto recapitato sul piede di Bernardeschi. Con l’Inter si cambia: sarà lui a giocare sulla linea dei centrocampisti in qualità di esterno di fascia – fluidificante per intenderci, costretto a coprire l’intera corsia laterale – con Bernardeschi riportato tra i trequartisti, fino all’epilogo dell’Atleti Azzurri dove ha di fatto giocato in ogni ruolo finora ricoperto alternando dunque i panni dell’attaccante a quelli del laterale ibrido.
FUNZIONA PERCHE’… – Alla base della poliedricità ci sono le sue caratteristiche: ha tecnica di base e rapidità d’esecuzione per giocare da attaccante, ha corsa e discreta intelligenza tattica per partire da più dietro. Del resto risulterebbe complesso impiegarlo con costanza da uomo d’attacco: le sue statistiche realizzative non sono le migliori ed in tal senso sono andate a peggiorare con le difficoltà incontrate nella sua seconda annata al Porto. La rapida cura Sousa però lo sta trasformando in un calciatore più completo e dunque utile alla causa: se all’inizio le idee tattiche del portoghese destavano curiosità ma erano poco comprensibili, oggi lo sono maggiormente. Si ricerca proprio un determinato tipo di giocatore che non sia necessariamente inquadrato nelle specifiche di un ruolo ma che sia disponibile a variare: una sorta di calcio totale rivisitato in chiave moderna che al momento ha aggiunto tanto alla somma delle parti di una Fiorentina ben oltre le ipotesi iniziali. In piena lotta per il terzo posto e riavvicinatasi al treno di testa: con un Tello in più. Che non sarà un fenomeno ma che serve e funziona. Altroché se non funziona.