2020
Quando ripartirà il calcio?
Ci sono tante, tantissime cose più importanti al momento a cui pensare ma per gli appassionati di calcio, chiedersi quando ricominceranno le partite sospese per l’emergenza Coronavirus, è anche un modo per cercare di guardare oltre il presente ed iniziare e scorgere la luce in fondo al tunnel, quando le misure restrittive alle nostre libertà applicate per fermare la pandemia saranno divenute soltanto un brutto ricordo.
Quando ricominceranno le partite dunque? Difficilissimo dirlo attualmente: fare un pronostico ora è sostanzialmente come provare vari free spin ad una slot machine nella speranza di fare il jackpot prima o poi. Tutto ovviamente dipende da quando finirà l’emergenza sanitaria: fino a quel momento scordiamoci stadi pieni ma neppure partite a porte chiuse visto che anche molti giocatori della Serie A sono stati colpiti dal virus.
Anche la Serie A colpita dal Coronavirus
I nomi dei giocatori colpiti dal Coronavirus li dovreste già sapere: Rugani, Dybala e Matuidi alla Juve, Vlahovic, Cutrone e Pezzella alla Fiorentina, Zaccagni al Verona, Daniel Maldini (ed anche suo padre Paolo, attuale dirigente della società rossonera) al Milan e ben 6 giocatori della Sampdoria tra cui Manolo Gabbiadini. Per fortuna stanno tutti bene e non ci sono stati aggravamenti al loro stato di salute ma è dunque chiaro che fin quando il virus non si sarà del tutto estinto non si potrà tornare a giocare.
E c’è un altro elemento in più da non sottovalutare per quanto riguarda Champions ed Europe League, le coppe Europee: se pur gravemente colpita, l’Italia è stato il paese europeo che per primo ha adottato delle misure di contenimento al contagio mentre altri hanno iniziato soltanto successivamente con il paradosso che fra qualche settimana il virus ci auguriamo in una parabola discendente nel nostro paese mentre in altri si dovrà ancora raggiungere il picco.
Unica certezza: rinvio degli Europei di un anno
In tutto questo caos, per fortuna qualche certezza, anche importante, c’è: se pur in ritardo, è stato infatti deciso ufficialmente dall’UEFA il rinvio degli Europei di un anno dando così modo alle varie federazioni nazionali di aprire uno spiraglio quanto meno potenziale per arrivare alla fine dei campionati sospesi. Ricordiamo che Euro 20 si sarebbe dovuto disputare da giugno a luglio in più nazioni del vecchio continente (tra cui anche l’Italia), con semifinali e finali allo stadio Wembley di Londra.
Gli interessi economici in ballo
C’è una grossa smania da parte delle società di concludere i vari tornei non solo per ragioni sportive ma anche e soprattutto per interessi economici: in ballo ci sono le sponsorizzazioni ed i diritti televisivi delle pay TV con potenziali gravi perdite per le società di calcio se non si concludessero i campionati.
Ecco che dunque circolano le ipotesi più diversificate per concludere il campionato: giocare tutta l’estate anche a Ferragosto, disputare 3 partite a settimana non appena si potrà ricominciare, ripartire da Settembre concludendo prima il campionato sospeso e poi far iniziare la stagione successiva. Insomma, le variabili messe in campo sono tantissime ma sembra emergere la chiara e netta volontà di concludere in un modo o nell’altro il campionato 2019/2020 costi quel che costi.
Prende piede l’ipotesi Giugno a porte chiuse
L’ipotesi che comunque si sta facendo strada è che la Serie A possa ricominciare a giugno con le partite da disputare a porte chiuse per concludere questa tribolata stagione che deve portare a conclusione anche la Coppa italia con anche la variabile data dalle coppe europee.
Ovviamente si tratta anche in questo caso di una mera ipotesi: tutto dipenderà da come si evolverà l’emergenza coronavirus con la speranza che torni tutto alla normalità ovunque nel minor tempo possibile.