2017

Quagliarella e la Samp: «Dobbiamo fare il salto di qualità»

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Leader dei bomber in attività in Serie A, Fabio Quagliarella sprona la sua squadra: «Ci vuole più personalità»

Dopo l’addio di Totti, è il nuovo principe dei bomber in attività in Serie A, davanti di uno a Pellissier e Pazzini. Mica male per Fabio Quagliarella, alla quarta stagione con la Sampdoria nella sua carriera: «Una bellissima soddisfazione, perché parliamo di un campionato importante. Ha smesso Totti, Cassano e Gilardino al momento non hanno squadra… e quindi eccomi qui. Totti? Mi è dispiaciuto che abbia smesso. In tanti mi inseguono? Higuain ne fa 25 a stagione, quindi… ma la vera sorpresa è trovare Hamsik, un centrocampista vicino ai 100 gol in A. Tanto di cappello».

RICORDI – Dei tanti gol da professionista, il primo arrivo nel settembre 2002 con la Florentia Viola a Gualdo Tadino: «Era la mia prima vera esperienza dopo le giovanili. Feci gol sotto la curva dei tifosi in mischia». Il primo dei 108 in A, invece, arrivò con l’Ascoli nel dicembre 2005: «Al Treviso, destro dal limite che decide uno scontro salvezza. Con Giampaolo ho fatto il primo e il centesimo, ma quello fu una liberazione, perché la palla non sembrava voler entrare mai». Dei 100 gol, quale è stato il più bello? «Quello al Chievo con la Samp, quasi da centrocampo (in un 1-1 del 2006-07 a Verona, ndr): non guardo il portiere, il rimbalzo della palla mi invoglia, sono messo bene con il corpo e tiro una palombella veloce».

MODELLI E FUTURO – Ci sono dei riferimenti assoluti nella carriera di Quagliarella: «Il difensore più forte? Tanti. Ho giocato contro tanti grandi difensori. Battevi a centrocampo e pensavi: speriamo di toccarla di nuovo. Il portiere insuperabile? Dida. Ricordo il mio esordio in A, contro il Milan: cross perfetto, colpisco di testa e per di più il pallone rimbalza sul campo bagnato. E lui la respinge – racconta Quagliarella a “La Gazzetta dello Sport” -. L’allenatore che mi ha insegnato di più? Tanti, in modo diverso. Con Lippi e Novellino ho giocato esterno, Mazzarri mi ha spronato a dare di più, Donadoni e Giampaolo mi hanno lasciato libertà, Conte ha scoperto la mia cattiveria, Ventura mi ha insegnato la pazienza». La domanda finale è sulla Samp di quest’anno: «Abbiamo cambiato tanto e perso diversi gol. Caprari ha qualità, ne farà parecchi, ma dobbiamo fare un salto di qualità: prendere più coraggio e avere più personalità».

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