2013

Può perderlo solo la Juve

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Il tanto atteso scontro frontale tra le due potenze del torneo termina con un pareggio che sa di vittoria per la Juventus e di premio consolatorio per il Napoli, o meglio per quella fetta della piazza partenopea che ha sognato il tricolore ad occhi aperti. Con sei punti di vantaggio – sette considerando il vantaggio acquisito negli scontri diretti – ed undici giornate al termine del campionato, è soltanto la Juventus a poter regalare il primo posto.

JUVE VERSO IL TITOLO – La squadra di Conte è padrona del suo destino non soltanto grazie ai punti di vantaggio accumulati sulla immediata inseguitrice: bianconeri avanti anche sul piano della continuità delle prestazioni e sulla capacità di reagire con veemenza alle battute d’arresto. E’ vero che ieri il Napoli, nella seconda frazione, ha creato due nitide occasioni ed avuto la possibilità di vincere la partita, ma nel primo tempo è andato in scena un assolo bianconero sul piano della presenza in campo e della tenuta generale. La squadra di Mazzarri ha probabilmente avvertito la tensione di una sfida da dentro o fuori in un San Paolo stracolmo in ogni ordine di posti e la stanchezza dovuta agli impegni ravvicinati, ma per 45 minuti è sembrata piccola nei confronti di una squadra che recitava a memoria uno spartito oramai consolidato.

I MERITI DEL NAPOLI – Innanzitutto quello di aver tenuto aperto il discorso scudetto fino ad oggi e, razionalmente, anche nel prossimo futuro: nessun’altra concorrente – anche più accreditata dei partenopei – ha minimamente impensierito la fortezza Juve in termini di contesa per il titolo. I meriti non terminano qui: la banda Mazzarri, dopo aver superato le difficoltà iniziali, ieri ha spaventato i bianconeri fino a mancare il colpo grosso con uno sciagurato errore di Dzemaili che avrebbe clamorosamente riaperto la vicenda scudetto delineando contorni oggi difficilmente pronosticabili. La squadra c’è, nel secondo tempo ha risposto alla capolista dimostrando una veemente capacità di reagire. La tendenza degli ultimi mesi è chiara, ripetuta in diversi editoriali del recente passato: il Napoli ha sistemato l’assetto difensivo perché le statistiche indicano in tal senso un andamento da scudetto ma non trova la via del gol se a timbrare il cartellino non sono i soliti Hamsik e Cavani.

LO SCENARIO – Impensabile che a togliere le castagne dal fuoco debbano essere sempre e comunque i soliti noti: nell’economia partenopea manca clamorosamente l’apporto di Pandev ed Insigne, chiamati a sostituire adeguatamente Lavezzi ma raramente decisivi sia sotto il profilo della prestazione che realizzativo. La Juventus nel complesso si è dimostrata squadra più strutturata e con disponibilità di alternative maggiori, probabilmente anche più matura a gestire i momenti complessi di una stagione. E’ proprio su quest’aspetto che la squadra di Conte dovrà fornire le ultime e definitive verifiche: nessun problema se la testa reggerà in prossimità del doppio impegno e l’organico sarà in grado di dispensare adeguatamente le energie mentali. Ancora scintille invece qualora la Juventus non dovesse farsi trovare pronta ed un Napoli che da oggi potrà riposare e rifornire un serbatoio in deficit di ossigeno restasse aggrappato all’avversario di sempre. Un Napoli pronto a scartare un inatteso e non pronosticabile regalo.

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