2013
Pulvirenti: “Da oggi si cambia obiettivo”
Dopo una lunga assenza dalla sala stampa, si presenta ai microfoni di CalcioNews24 un raggiante presidente Antonino Pulvirenti. Il numero uno etneo è visibilmente soddisfatto dopo il successo contro il Bologna di Pioli che vale la salvezza matematica: “Per un po’ di tempo ho deciso di non parlare. Da oggi il Catania cambia obiettivo: lo dobbiamo a noi stessi e ai tifosi. Abbiamo l’obbligo di farlo, con spensieratezza dato che mancano 13 giornate. Mai si era verificato questo risultato a metà febbraio. Realizzare il sogno Europa sarebbe fantastico. I punti sono strameritati, anzi ci manca qualcosa a causa di alcuni torti arbitrali. Non possiamo nasconderci. E’ un momento nel nostro piccolo storico. Il Catania oggi ha giocato una grande gara contro una squadra difficile. Questo dimostra che la nostra squadra ha la mentalità giusta. Cinque anni fa ho detto che avremmo raggiuto l’Europa in un momento difficile, adesso ci si può provare (il Catania era ultimo dopo una sconfitta interna contro il Livorno, ndr). La programmazione ha dato i suoi frutti. Maran ci sta mettendo del suo, dimostrando agli scettici che non ci siamo sbagliati. Le vittorie di gruppo sono fondamentali. Devo dire grazie a tutti, anche a coloro che giocano meno rispetto ad altri. Il Palermo? E’ la prima volta che ci troviamo in una situazione capovolta. Dispiace. Il derby in serie A è sempre importante. Sono situazioni di classifica che possono capitare. Devono restare uniti. Secondo me possono salvarsi. Marchese? So come andrà a finire ma non lo dico. Ha un contratto fino al 30 giugno, poi si vedrà. Il mercato di gennaio? Abbiamo dato un segnale forte non cedendo nessuno. Cedere avrebbe cambiato l’ossatura della squadra. Il Catania non ha problemi economici, quindi tutti i calciatori hanno accettato di restare di buon grado. Stadio? Andare al Massimino è un problema per tutti i tifosi. Sembra quasi di andare in guerra. Niente parcheggi, transenne, forze dell’ordine. Il tifoso è un cliente. In questo modo sembra quasi che le società li buttino fuori. Le situazioni non vanno avanti, semmai indietro”.
Dal nostro inviato Andrea Mazzeo