Le verità di Ibra: «Riesco ancora a dominare, non smetto»

Zlatan Ibrahimovic ha vinto il suo decimo Guldbollen, è in testa alla Ligue One con il Paris Saint Germain e ora affronta lo spareggio Svezia – Danimarca per entrare a Euro 2016. Quella tra le nazionali sarà una partita che vincerà chi sbaglierà meno, afferma Ibrahimovic stesso, prima di parlare anche del suo futuro: «Tutto può succedere, mi sento e gioco bene, la mia età non mi dice di smettere. Riesco ancora a dominare». Ibra infatti ammette di stare bene, raffreddore a parte, solo un po’ rammaricato per la sconfitta in Champions League con il Real Madrid.

ROSSONERO – Ibrahimovic si sente la colonna del progetto PSG: «Sono venuto quando tante cose non funzionavano e ora abbiamo una grande squadra. Al PSG c’è un solo capo e sono io». Per quanto riguarda la possibilità di tornare in Serie A al Milan Ibrahimovic è sibillino: «Il Milan in estate ha fatto un’offerta concreta, se avessi detto sì avremmo fatto l’affare ma non siamo arrivati a quel punto. Sono grato al Milan, una squadra con organizzazione senza paragoni. Fosse stato per me sarei rimasto, ma è andata come è andata». L‘Italia è la sua seconda casa e la Serie A il miglior campionato del mondo, dice Ibrahimovic, sarà difficile togliere certe sensazioni dal suo cuore.

OBIETTIVI – Sempre a proposito del futuro Ibra ammette che adesso quello che è fuori dal mondo del calcio gli interessa di più rispetto al passato, se prima scartava proposte senza pensarci adesso ha in mente pure nuovi progetti anche se il pallone rimane al centro. E riguardo un futuro USA dice: «Mi attira tutto, ma ci deve essere un progetto serio. Un film su di me dove farò il protagonista? Stiamo discutendo». Nel finale dell’intervista a La Gazzetta dello Sport ha lasciato spazio ai rimpianti e alle aspettative: «Non mi pento di nulla, ma non mi accontento mai. Sarò felice quando avrò smesso di giocare perché non avrò più obiettivi da raggiungere».