2014

PSG, Sirigu: «Rinnovo? Non c’è fretta. Mondiali? Prima vinco qui»

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Il portiere ha parlato della sua esperienza in Francia e del legame col calcio italiano.

PARIS ST GERMAIN SIRIGU – Non ha alcuna intenzione di tornare in Italia Salvatore Sirigu, che infatti ha giurato fedeltà al Paris St Germain: «Sono soddisfatto della scelta che ho fatto quando ho detto sì al PSG, perché ho sposato un progetto ambizioso e una società che può crescere ancora. Rinnovo? Non ci penso perché non è una priorità, voglio vincere ancora qui e possiamo farlo anche quest’anno», ha dichiarato il portiere al “Corriere dello Sport”, dove ha parlato anche degli obiettivi stagionali: «Ligue1? Dipende tanto da noi, dalla continuità che avremo nelle prossime partite. Il Monaco ha rallentato, ma rimane una squadra ostica e resterà in scia fino alla fine. Dovremo essere bravi a tenere questo distacco per arrivare alle ultime partite più sereni  e poterci concentrare sulla Champions e sulla finale di Coppa di Francia. Champions? Non so se possiamo vincerla, adesso il gioco si fa duro e i particolari fanno la differenza. Penso però che possiamo giocarcela con tutte, vogliamo arrivare fino in fondo».

CAMPIONI – Sirigu ha parlato poi di Ibrahimovic e Cavani: «Ibrahimovic è fantastico, un attaccante fuori dal comune, sempre fondamentale. E’ un vincente e cerca sempre di trasmettere la sua mentalità agli altri. Ha la nomea del burbero e dell’arrogante, ma nello spogliatoio non è affatto così. Cavani? Secondo me finora ha fatto benissimo, se non è sugli standard realizzativi degli anni al Napoli è solo a causa dell’infortunio che lo ha tenuto fermo un mese e mezzo. Si è integrato bene, ci sta dando una grossa mano».

CALCIO ITALIANO – L’estremo difensore ha parlato poi del campionato italiano, partendo dall’eliminazione delle italiane dalla Champions League: «Più che sorpreso sono dispiaciuto, ho tanti amici nelle big italiane e poi sono nazionalista. Con un briciolo di fortuna la Juve ed il Napoli potevano arrivare almeno agli ottavi. Qui in Francia il calcio italiano è considerato in calo, complici gli stadi vecchi e le difficoltà dell’Inter e del Milan, ma io credo che la Serie A sia sempre interessante. Juventus? Fa della continuità la sua forza, è concreta e grazie a Conte ha costruito qualcosa di importante che durerà. Rivelazione? Roma, ma mi piacciono molto anche Verona, Parma e Fiorentina». Ma Sirigu ha parlato anche di due club a cui è ancora legato: «Cagliari? Lo guardo sempre con piacere. Da piccolo mio nonno mi ha trasmesso il tifo per l’Inter, ma per un sardo il Cagliari è qualcosa di particolare. La squadra ha avuto delle difficoltà legate alla vicenda stadio, ma sono convinto che si salverà. Lo auguro ad Astori e ai miei familiari, che sono tutti tifosi rossoblù. Palermo? Per me è una piazza da Serie A, in Sicilia ho lasciato tanti amici. Ho un ricordo molto positivo, quelle stagioni mi hanno dato tantissimo e mi hanno fatto crescere. Zamparini? Conservo un buon ricordo, al di là delle discussioni e dell’essere vulcanico. Mi ha voluto bene e ha creduto in me».

NAZIONALE – A proposito, infine, dei temi legati alla maglia azzurra: «Mondiali? Per adesso non ci penso, ci sono ancora tante partite importanti da giocare. Mi concentrerò da maggio in poi sul Brasile, ma non nascondo che mi farebbe piacere essere convocato. Sarà complicato per noi a causa del girone, l’Italia è una outsider, speriamo metta angoscia a qualunque avversaria. Sulla carta Spagna, Argentina, Brasile e Germania sono un passo avanti a noi, perché hanno tanti giocatori che con i loro club sono abituati ad arrivare in fondo in Champions. Non contano però solo le qualità tecniche, ma anche le motivazioni e vogliamo essere la sorpresa come all’Europeo. Balotelli? Ci può dare una mano perché è forte, l’importante è che stia bene e tranquillo. Di lui si parla tanto e non deve ascoltare le voci: in Brasile spero che mostri il suo potenziale e dia tutto».

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