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PSG, Mbappé: «Non una questione di soldi. Real? C’era anche il Liverpool»

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Kylian Mbappé commenta la sua permanenza al PSG. Le dichiarazioni dell’attaccante alla Gazzetta dello Sport

Kylian Mbappé ha parlato in esclusiva alla Gazzetta dello Sport.

MACRON – «Parlare con il Presidente è stato speciale. Lo ringrazio per i buoni consigli, ma alla fine la decisione è mia, e penso sia quella giusta: rimanere nel mio Paese, nel nuovo progetto del Psg».

LASCIARE DOPO IL MONDIALE – «In Francia non esistono clausole simili. Per ora sono un giocatore del Psg e sono davvero concentrato sulla prossima stagione. Al resto non penso più».

INTERESSI – «E’ vero ho parlato anche con il Liverpool, perché è il club preferito di mia mamma. Non so perché tifi i Reds, dovete chiederlo a lei. Scherzi a parte, si tratta di un grande club, e di una grande famiglia. Li avevo già incontrati 5 anni fa, ai tempi del Monaco. Anche questa volta ci siamo parlati, ma brevemente. Alla fine dovevo scegliere solo tra Psg e Real. Tutti sanno che la scorsa estate volevo andare al Real, perché pensavo fosse la scelta giusta. Oggi le cose sono cambiate: sono francese, so di essere qualcuno di importante per il mio Paese. E quindi bisognava rifletterci bene. Non è solo una questione di calcio, ma anche di vita. Una volta conclusa la mia carriera, voglio vivere bene nel mio Paese, con la mia famiglia e miei amici. Ma ringrazio il Real e i suoi tifosi per l’affetto che mi hanno fatto sentire, nonostante abbia portato quella maglia solo una settimana, per allenarmi con le giovanili quando
avevo 14 anni. Auguro buona fortuna al Real per la finale di Champions».


REAL – «Non sarebbe rispettoso dire una cosa del genere subito dopo aver firmato un nuovo contratto con il mio club. I sogni restano, ma sono davvero focalizzato sul presente. Non si può mai sapere cosa succederà in futuro, soprattutto nel calcio, ma ho un triennale e sono concentrato sul Psg».

ITALIA NON AL MONDIALE – «Meglio per noi, perché l’Italia è una grande squadra. Ma dopo
l’eliminazione ero davvero triste per i miei amici Marco Verratti e Donnarumma. Per loro è stata dura, perché sono stati esclusi dal Mondiale appena qualche giorno dopo l’eliminazione del Psg dalla Champions. Ma il calcio a volte è così: bisogna trarne insegnamento e l’Italia ha una nuova generazione di giocatori. Presto sarete di ritorno».


MILAN – «Il mio legame col Milan è speciale. Da piccolo avevo una baby sitter italiana e passavo molto tempo con la sua famiglia, tutti tifosi del Milan. Così grazie a loro anch’io tifavo rossonero e guardavo un sacco di partite del Milan. Dicevo sempre: se giocherò
in Italia sarà solo al Milan. D’altronde se avessi detto diversamente, mi avrebbero ucciso… Scherzi a parte, non posso che congratularmi per lo scudetto vinto dal Milan, con tanti amici
francesi e Ibrahimovic, una leggenda che rispetto molto».


CHAMPIONS – «Per me sarà sempre un’ossessione. Non bisogna avere paura di perdere. Non è perché ho perso una finale e una semifinale in tre anni che ora diventa solo un obiettivo. Magari il prossimo anno non la vinceremo di nuovo, ma per me rimarrà lo stesso un’ossessione. Ho vinto un Mondiale, voglio vincerlo di nuovo – e incrocio le dita –, ma voglio vincere anche la Champions. Ci proverò ogni anno, perché è quello che voglio fare».

AL PSG SOLO PER SOLDI – «Mi rattrista perché in realtà né con Florentino Perez né con Al
Khelaifi ho mai parlato di soldi, ma solo di calcio, di titoli da vincere, di grandi partite da giocare. Ai discorsi sui soldi ci pensano la mia avvocata e mia madre. Certo, poi i soldi finiscono nel mio conto corrente e ci darò un’occhiata».

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