2012

PSG, Lavezzi: “Con Ibra è tutto più facile, Pastore…”

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PARIS SAINT GERMAIN LAVEZZI IBRAHIMOVIC PASTORE THIAGO SILVA – Intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, Ezequiel Lavezzi ha parlato dei suoi primi mesi tra le fila del Paris Saint Germain. L’attaccante argentino, parlando anche di alcuni compagni di squadra come Zlatan Ibrahimovic e Javier Pastore, ha ammesso di voler fare di più per giustificare l’esborso di 30 milioni fatto per il suo acquisto: “Nel calcio i nomi non bastano. Stiamo formando una squadra nuova, dove si parlano molte lingue, non è facile. Ma alla lunga la qualità dei singoli farà di sicuro la differenza. Differenze tra Ligue 1 e Serie A? La Ligue è molto fisica, meno tattica della A dove non trovi squadre impreparate. Mi sto adattando, spero di dare il mio contributo, migliorando sotto porta. Voglio segnare di più. Ibrahimovic? È facile giocare con lui. Si mette al servizio della squadra e, a differenza di Cavani, preferisce giocare corto. Più forte Messi o Maradona? Entrambi, anche perché fanno già parte nella storia del calcio, come Di Stefano prima di loro. I paragoni sono inutili. Ci siamo goduti Maradona prima, adesso godiamoci Messi. Pastore? Vive un periodo delicato. Deve ritrovare fiducia in sé stesso, ma nessuno può dubitare delle sue qualità. Chi mi ha impressionato di più? Thiago Silva è un grandissimo professionista. Ma chi mi ha sorpreso è Verratti. Ha grandi doti soprattutto per uno della sua età che viene dalla B. Spetta pure a noi aiutarlo, per evitare che si bruci. Comunque ha una bella personalità. Differenze tra Ancelotti e Mazzarri? Sanno gestire molto bene il gruppo. Mazzarri però lavora di più sulla tattica, ogni partita è preparata nei minimi dettagli. Ancelotti lo fa meno, ma forse perché deve adattarsi al contesto francese. Visto il progetto e i giocatori, noi del Psg siamo costretti a vincere. Il Napoli, anche se ha giocatori che si conoscono bene, gioca in un torneo molto più difficile. Napoli da scudetto? È normale che lotti per lo scudetto, è una squadra che ha un’identità che prescinde dai singoli. Fanno bene anche senza di me e ho visto che a volte vincono anche senza Cavani. Questo è importante. Insigne mio erede? Evitiamo paragoni ingombranti. Insigne ha grandi qualità e deve fare l’Insigne, non il nuovo Lavezzi. Magari tra qualche anno sarà più famoso di me. E glielo auguro. Dove può arrivare il PSG in Champions? Per noi è fondamentale superare gli ottavi. L’anno scorso, il Chelsea dopo aver perso all’andata col Napoli sembrava morto, invece ha sbattuto fuori noi e ha pure vinto la finale. Dopo gli ottavi, la Champions diventa imprevedibile.

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