2013

Provincialismo fuori luogo

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Dopo la precoce eliminazione dell’Udinese e il deludente percorso del Napoli, l’Europa League 2012-13 rischia concretamente di perdere un’altra italiana: il disastroso 3-0 subito dall’Inter a Londra apre, a meno di un miracolo, la porta dei quarti di finale al Tottenham. Resiste la Lazio, la sola squadra italiana che ha interpretato alla perfezione la competizione europea.

PROVINCIALISMO? – Nelle squadre italiane sembra oramai fattore consolidato prestare massima attenzione alla Champions League e considerare impegno residuale la partecipazione all’Europa League: questione di ritorno economico, prestigio e visibilità. Dopo le batoste europee la scusa è sempre questa. Circostanza però che non trova alcuna ragione d’esistere: premesso che l’Europa League sia una competizione allo stesso tempo prestigiosa e rispettabile, i palmares di almeno tre squadre sulle quattro italiane che hanno preso parte all’attuale edizione non motivano la bassa considerazione prestata alla manifestazione europea. Napoli, Udinese e Lazio totalizzano nella loro storia internazionale una Coppa Uefa ed una Coppa delle Coppe, basta questo assunto per non trovare spiegazione logica allo snobismo palesato nei confronti dell’Europa League.

ORGANICI NON ALL’ALTEZZA? – Chi non approva la teoria dello snobismo fa risalire le sue motivazioni all’inadeguatezza di cui le rose delle squadre di Serie A soffrono nella gestione del doppio impegno. Eppure, dati alla mano, i conti non tornano: escludendo la corazzata Juventus dall’analisi, il Milan – dopo la rifondazione estiva – non sembra godere di un organico superiore ad Inter e Napoli, eppure può clamorosamente eliminare il Barcellona dalla Champions ed è attualmente al terzo posto della classifica, davanti ai cugini nerazzurri e a soli cinque punti dal Napoli. Ma quella è la Champions, altra storia? Non sembra. Questione di approccio: la Lazio disputa l’Europa League, l’ha onorata al massimo schierando sempre una formazione titolare assolutamente competitiva e, salvo improbabili colpi di scena, accederà ai quarti di finale senza che il suo campionato – 47 punti come l’Inter, ad una lunghezza dal Milan e sei dal Napoli – abbia subito ridimensionamenti.

RANKING UEFA: INDISPENSABILE L’EUROPA LEAGUE – Il riscatto nel Ranking Uefa – dove l’Italia giace attualmente al quarto posto e distaccata da Spagna, Inghilterra e Germania – passa inevitabilmente per una diversa interpretazione dell’Europa League. In un’analisi ex post fondata sui criteri di gestione del Ranking, sono proprio i deludenti risultati che le squadre italiane hanno raggiunto nelle ultime edizioni della competizione ad aver causato distacchi così larghi dai sistemi calcistici europei più efficienti. Quei distacchi che ci privano del quarto posto in Champions League e non rendono onore al campionato più avanzato sotto il profilo tecnico-tattico a livello internazionale. Un plauso alla Lazio di Petkovic dunque: è stato eccezionale ieri assistere ad una superba prestazione di una squadra italiana sul campo di un club tedesco. Era una notte d’Europa League, per chi è sceso in campo una finale di Champions. Anche per chi ama il calcio. 

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