Calciomercato
La FIFA vara le norme “anti-Wanda”: torna l’albo dei procuratori
Stretta della FIFA sugli agenti: dal 2020 nuovo regolamento per tutti i procuratori. Torna l’albo con esame di accesso, controlli su compensi e parenti dei calciatori
Qualcuno le chiama già “norme anti-Wanda”, dove Wanda è ovviamente Wanda Nara, moglie e soprattutto agente di Mauro Icardi. Di fatto però la FIFA intende scongiurare un fenomeno ben più ampio: quello della deregolamentazione dei procuratori dei calciatori che, negli ultimi anni, ha portato a movimenti anomali di denaro e procure. Dal 2020 dovrebbe insomma tornerà un vero e proprio albo dei procuratori (era stato cancellato circa tre anni fa), con tanto di esame di accesso e corsi di aggiornamento obbligatori. Non è tutto però, perché FIFA e rappresentanti degli agenti studiano anche altre soluzioni per aumentare il controllo su chi svolge la professione in Europa e nel mondo evitando casi discussi e particolari come quello ben rappresentato in Italia appunto da Wanda Nara.
Tra i nodi cardine delle riforma dunque:
- Ritorno dell’albo con corsi di aggiornamento: anche i parenti dei calciatori dovranno studiare per diventare procuratori ed occuparsi delle faccende dei propri famigliari
- Pubblicazione dei compensi di ogni singolo agente per ogni singola operazione di mercato: ad oggi i club forniscono tramite i propri bilanci soltanto dati aggregati (spese generiche per i procuratori) che non permettono di capire chi ha guadagnato quanto.
- Tetto massimo in termini percentuali di guadagno per i procuratori: gli stessi agenti avrebbero dato l’ok a patto che il tetto sia applicato pure ad altre figure professionali
- I procuratori devolveranno il 5% dei compensi al fondo di solidarietà FIFA che finanzia i club che hanno allevato i giovani calciatori nel momento in cui questi vengono venduti
- La nascita di una stanza di compensazione (clearing house) che registrerà tutte le operazioni dei club e vigilerà sull’operato dei procuratori chiedendo poi eventuali sanzioni
- Controlli sui soggetti che acquistano procure di giovani calciatori dai famigliari tramite la registrazione di movimenti piuttosto anomali di denaro nei confronti di parenti stretti
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