2017
Presidenza Figc, Tavecchio: «Entro tre anni stadi in regola senza deroghe»
Carlo Tavecchio insegue la riconferma alla guida della Figc. Il 73enne lombardo dovrà sfidare Andrea Abodi
Carlo Tavecchio vuole proseguire il suo lavoro in federazione. Il dirigente lombardo risponde a La Gazzetta dello Sport al programma di rinnovamento proposto da Andrea Abodi. La ricandidatura nasce dal grande consenso ricevuto in questi anni da Tavecchio, che dopo qualche passo falso iniziale è riuscito a convincere anche i più scettici. «Non mi sarei ricandidato se dopo un inizio particolare non avessi sentito un consenso crescente da parte del sistema calcio. Ho superato un momento difficile, e di questo sono orgoglioso, come dei riconoscimenti di personaggi prima estremamente critici. Le dichiarazioni favorevoli di Agnelli, del tutto spontanee, e un colloquio riservato con Cairo, in cui mi ha detto di aver cambiato opinione sul mio operato, sono stati decisivi».
COMPLETARE PERCORSO RIFORME – Il focus del programma di Tavecchio è quindi la continuità con quanto fatto in questi anni alla guida della federazione. «Abbiamo avviato un percorso di riforme che va completato. Il tetto alle rose e la valorizzazione dei vivai che hanno contribuito a generare il fenomeno Atalanta, le licenze nazionali, il grande sostegno al calcio femminile, l’adeguamento delle infrastrutture, le norme restrittive sui bilanci. E molte di queste cose sono passate all’unanimità in Consiglio federale. Per questo, sorrido quando leggo certi commenti sulla mia gestione». Si passa poi al rinnovamento infrastrutturale. «Entro i prossimi tre anni bisogna avere lo stadio in regola, senza più deroghe. Altrimenti, non si potrà giocare».
RIALLINEATI ALL’EUROPA – Nel 2019 l’Italia ospiterà l’Europeo Under 21, nel 2020 invece quattro partite dell’Europeo si giocheranno all’Olimpico di Roma. L’Italia sembra aver riconquistato credito a livello continentale. «L’Europa è il nostro riferimento. Qualcuno ha detto che la Figc ha sempre avuto un ruolo centrale, ma non è vero. Se avessi ascoltato le indicazioni del sistema avrei dovuto votare Blatter e non avrei dovuto votare Ceferin. E invece siamo stati bravi a capire che stavano cambiando gli equilibri interni. Siamo stati premiati con la possibilità di ospitare alcune partite di Euro 2020 e con l’organizzazione dell’Europeo Under 21 del 2019».
RIFORMA CAMPIONATI – Infine la riforma dei campionati. La Serie A a 18 squadre sembra un’utopia, ma qualcosa potrebbe cambiare. «Continuo a pensare che 102 società professionistiche siano tante. Le società di A non decideranno mai di scendere a 18 squadre. Questo intendevo quando ho parlato di utopia. C’è un sistema autoprotettivo. Nel mio programma c’è una proposta concreta: A e B a 20 squadre, con due retrocessioni e due promozioni, Lega Pro con due gironi da 20. La B diventerebbe un soggetto assistito da circa 90 milioni di mutualità, 5 a società: mi sembra sostenibile».